Canapa: il Consiglio di Stato rimette la legge alla Corte UE

Storica decisione: il Consiglio di Stato rimette alla Corte UE la normativa sulla canapa. Cosa cambia per fiori, foglie, oli e resine con THC inferiore ai limiti di legge.

⚖️ Consiglio di Stato: la canapa arriva davanti alla Corte di Giustizia Europea

L’11 novembre 2025 il Consiglio di Stato ha pubblicato una sentenza che segna un punto di svolta per la filiera della canapa in Italia.
Il caso, portato avanti dallo Studio Legance con il supporto dell’avvocato Giacomo Bulleri, riguarda la legittimità dei divieti che colpiscono fiori, foglie, oli e resine di canapa anche quando il tenore di THC è inferiore ai limiti di legge.

Con questa decisione, i giudici italiani hanno scelto di rimettere la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), chiedendo di chiarire se la normativa italiana rispetti i principi fondamentali del diritto UE.

🇮🇹 Le leggi al centro del caso: L. 242/2016 e DPR 309/1990

La controversia ruota attorno a due testi normativi chiave:

  • la Legge 242 del 2016, che promuove la coltivazione della canapa per scopi agroindustriali;

  • il DPR 309 del 1990, ossia il Testo Unico sugli stupefacenti.

Negli ultimi anni, l’interpretazione combinata di queste norme ha portato a vietare la produzione e la vendita di alcune parti della pianta — in particolare fiori, infiorescenze, oli e resine — anche quando provenienti da varietà certificate e con contenuto di THC inferiore ai limiti consentiti.

Secondo i ricorrenti, tale divieto contrasta con il diritto europeo, che tutela la libera circolazione dei beni all’interno del mercato unico e impone che eventuali restrizioni siano proporzionate e scientificamente giustificate.

🇪🇺 Il precedente “Kanavape”: un segnale incoraggiante

La questione non è nuova per la Corte di Giustizia.
Nel 2020, nella celebre sentenza “Kanavape” (C-663/18), la Corte europea stabilì che il CBD estratto dalla canapa non è uno stupefacente e che gli Stati membri non possono vietarne la vendita se il prodotto è stato legalmente fabbricato in un altro Paese dell’Unione.

In quell’occasione, i giudici di Lussemburgo chiarirono che eventuali restrizioni nazionali devono essere giustificate da prove scientifiche concrete e rispettare il principio di proporzionalità.
Questa pronuncia rappresenta un precedente favorevole per il settore, e molti operatori sperano che venga applicato anche al caso italiano.

⚗️ Cosa la Corte di Giustizia dovrà valutare

Nel rinvio pregiudiziale, il Consiglio di Stato chiede ai giudici europei di chiarire:

  1. Se il divieto di commercializzare prodotti di canapa con THC sotto soglia costituisca una restrizione alla libera circolazione delle merci (artt. 34–36 TFUE).

  2. Se tale restrizione possa essere giustificata da motivi di tutela della salute pubblica.

  3. Se l’Italia possa vietare alcune parti della pianta — come fiori e infiorescenze — senza violare le norme dell’organizzazione comune dei mercati agricoli e della Politica Agricola Comune (PAC).

Si tratta quindi di un giudizio tecnico e giuridico che potrebbe ridefinire il quadro normativo della canapa in Europa.

🌍 Cosa cambia per il settore della canapa in Italia

In attesa della risposta della Corte di Giustizia, la decisione del Consiglio di Stato sospende di fatto il giudizio nazionale, lasciando aperta la possibilità di una riforma profonda della normativa.

Un eventuale parere favorevole della Corte UE potrebbe:

  • riconoscere la piena legalità dei prodotti di canapa con THC entro i limiti UE;

  • obbligare lo Stato italiano ad adeguare la legge 242/2016 e il DPR 309/1990;

  • restituire certezza giuridica agli agricoltori, ai produttori e ai negozi del settore.

Al contrario, se la Corte confermasse la possibilità di mantenere i divieti nazionali, l’Italia potrebbe continuare a imporre limiti severi, con pesanti effetti economici sulla filiera.

💬 Un passo storico per la filiera della canapa

La decisione dell’11 novembre 2025 segna un passaggio fondamentale nella lunga battaglia per la regolamentazione chiara e sostenibile della canapa in Italia.

Per la prima volta, il tema viene portato davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che dovrà trovare un equilibrio tra salute pubblica, libertà economica e sviluppo agricolo.

🌿 Una cosa è certa: l’esito di questo giudizio avrà ripercussioni enormi su tutta la filiera — dai campi alle imprese, fino ai consumatori finali.

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Continueremo a seguire passo per passo l’evoluzione del caso e gli sviluppi della decisione europea.


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