Durante i nove mesi della gravidanza, spesso non è facile trovare sollievo da alcuni disturbi fisici e psichiciquali acidità di stomaco, nausea, vomito, dolori articolari, ansia e stress. Tuttavia, nonostante molte future mamme soffrano di questi “inconvenienti” della gestazione, la somministrazione di farmaci (anche di uso comune) per curarli viene caldamente sconsigliata. Oggi, molti studi avvalorano la possibilità di ricorrere a un rimedio tutto naturale per risolvere tali problematiche: la cannabis light.

Disturbi del sistema digerente in gravidanza. Nausee e vomito

Molte donne, soprattutto nel primo trimestre dal concepimento, sono affette da un senso di disgusto continuo che spesso può portare ad acidità di stomaco, cattiva digestione, nausee mattutine e vomito. Si tratta di disturbi molto diffusi che possono presentarsi in maniera lieve e transitoria, oppure evolversi in forme gravi e persistenti, tali da portare addirittura a malnutrizione della madre e quindi anche del feto.

Ad esempio, nel caso dell’iperemesi gravidica, una forma acuta e incontrollabile di nausee e vomito, si possono presentare disidratazione progressiva, rapida perdita di peso, infossamento degli occhi, diminuzione della quantità di urine emesse, chetosi, anomalie del quadro elettrolitico e carenze nutritive. In Italia, questo disturbo colpisce ben tre donne incinte su quattro nel primo trimestre di gravidanza, ma attualmente il protocollo farmacologico per contrastarla non è privo di controindicazioni e a volte del tutto inefficace.

Come può aiutare la cannabis light in caso di vomito e nausea gravidica?

La cannabis light può diventare un valido aiuto in caso di acidità di stomaco, nausee e vomito in gravidanza, anche nelle forme più serie.

In alcuni Paesi dove le terapie a base di cannabis sono ampiamente validate e sfruttate, la cannabis terapeutica è attualmente prescritta dai ginecologi per il suo effetto di antiemetico naturale, stimolatore dell’appetito, rilassante e analgesico.

Agendo prevalentemente sul sistema endocannabinoide, composto da una rete di recettori distribuiti nelle cellule di tutto il corpo, la cannabis light stimola importantissimi processi fisiologici di tipo antinfiammatorio e miorilassante.

Se il sistema digerente non è più infiammato, lo stimolo della nausea cala in modo repentino e ritorna l’appetito per la madre che introduce nuovamente e senza più problemi tutti gli elementi essenziali per garantire la propria salute e quella del proprio bambino.

Dolori in gravidanza e cannabis light

Le donne in “stato interessante” possono ritrovarsi ad affrontare anche altri sintomi spiacevoli, come dolori cronici di tipo muscolare e/o osteoarticolare. È noto che la cannabis light sia in grado di alleviare, almeno parzialmente, queste condizioni: il cannabidiolo (CBD) è, infatti, in grado di rilassare l’apparto muscolare, tanto che alcuni studi sostengono che potrebbe essere utile anche in caso di contrazioni.

Ad esempio, chi soffre di dolori muscolari può cospargere un balsamo, una crema o una lozione cutanea a base di olio di CBD al 100% direttamente sull’area interessata, anche in caso di emicrania. In questo senso, è opportuno ricordare che tutti i prodotti realizzati con canapa biologica offrono la garanzia dell’assoluta assenza di THC.

Alleviare ansia e stress in gravidanza con la cannabis light

Il periodo dell’attesa per una futura mamma può essere fonte di preoccupazione e quindi di ansia e stress. In gravidanza, ridurre gli stati d’ansia o depressione, lo stress, l’insonnia è possibile, anche senza dover necessariamente ricorrere a terapie farmacologiche. Un valido aiuto può senza dubbio essere rappresentato da prodotti a base di cannabis light come l‘assunzione di capsule, gocce, olio o tè di CBD.

Ovviamente, la combustione è un metodo di assunzione della cannabis assolutamente sconsigliato, soprattutto alle donne incinte, ma da molteplici studi clinici emerge che può eventualmente essere sostituito da vaporizzazioni o ingestione tramite cibo o estratti. In ogni caso, prima di qualsiasi assunzione è necessario consultare uno specialista.

Le possibili controindicazioni all’uso di cannabis in gravidanza

La ricerca non si è espressa definitivamente su questo argomento così delicato, nonostante ci siano diversi studi all’attivo che ipotizzano un livello di controindicazioni per lo sviluppo del feto che parrebbe sfiorare lo 0%.

L’uso di CBD nelle donne in gravidanza, secondo gli studi scientifici più recenti, non è connesso all’insorgenza di patologie, malformazioni o deficit di crescita del feto: i bambini nati da madri che, sotto controllo medico hanno assunto cannabis, non sono risultati diversi dagli altri bambini nati da madri che non erano state sottoposte a trattamenti di questo tipo.

La cannabis light sembra dunque rappresentare un’alternativa sicura per le donne in gravidanza che necessitano di un aiuto contro tutti quei disturbi strettamente legati a questo periodo tanto importante della vita.