CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

La Cannabis nella Cultura Orientale: Storia, Medicina e Spiritualità

Quando si parla di cannabis, spesso si pensa all’Occidente moderno o alla controcultura del XX secolo. Ma la relazione dell’umanità con questa pianta è molto più antica e profonda, affondando le sue radici nella cultura orientale, dove la cannabis ha avuto ruoli significativi in ambito medico, spirituale, rituale e agricolo.

Dalla Medicina Tradizionale Cinese ai testi vedici dell’India, passando per l’Ayurveda, la cannabis è stata utilizzata per millenni con rispetto, attenzione e conoscenza. Questo articolo esplora il modo in cui le grandi civiltà orientali hanno integrato la pianta di cannabis nelle loro visioni del mondo.

Una storia millenaria: le origini in Asia

cannabis nella cultura orientale

La cannabis è originaria dell’Asia centrale e sud-orientale, dove cresceva spontaneamente lungo i fiumi e nelle pianure. Gli archeologi hanno trovato semi di cannabis in tombe cinesi risalenti a oltre 4.000 anni fa, ma le prime tracce documentate del suo uso risalgono a circa 2700 a.C., in Cina, sotto l’imperatore Shen Nung.

Questo leggendario imperatore è considerato il padre della Medicina Tradizionale Cinese, e si dice che abbia classificato centinaia di erbe, tra cui la cannabis (chiamata “ma”), elogiandola per le sue proprietà analgesiche, antinfiammatorie e calmanti.

Medicina Tradizionale Cinese: l’uso della “Ma”

cannabis nella cultura orientale: medicina cinese

In Cina, la cannabis era vista non solo come una pianta tessile (canapa) ma anche come pianta medicinale e spirituale. La canapa era usata per produrre corde, carta, vestiti, ma anche per curare numerosi disturbi.

Nella farmacopea cinese antica:

  • I semi (huo ma ren) erano impiegati come lassativo naturale.

  • Le foglie e le radici venivano usate per calmare il dolore e la febbre.

  • Alcune formulazioni prevedevano l’uso di resina di cannabis per indurre uno stato meditativo o anestetico.

È interessante notare che i medici cinesi distinguevano tra le varietà maschili e femminili della pianta, e ne riconoscevano gli effetti yin (rilassanti) e yang (stimolanti).

India: Ayurveda e testi vedici

cannabis nella cultura orientale: ayurveda e testi vedici

In India, la cannabis ha una lunga e venerata tradizione. Nei testi vedici (scritture sacre risalenti a oltre 1500 a.C.), la cannabis è definita una delle “cinque piante sacre” e viene chiamata “bhang”. Era associata al dio Shiva, considerato il signore dello yoga, della meditazione e dell’estasi spirituale.

Nell’Ayurveda, il sistema medico tradizionale indiano, la cannabis è considerata una pianta energetica e potente, utile per trattare:

  • disturbi digestivi,

  • ansia e depressione,

  • insonnia,

  • dolori cronici,

  • perdita di appetito.

La bhang veniva spesso assunta sotto forma di latte speziato (bhang lassi), bevanda sacra consumata ancora oggi in occasione di feste religiose come il Mahashivaratri.

L’uso ayurvedico della cannabis era sempre moderato e combinato con altre erbe, per bilanciarne gli effetti e guidarne l’assorbimento.

Cannabis e spiritualità in Oriente

Cannabis e spiritualità in Oriente

In entrambe le tradizioni — cinese e indiana — la cannabis non era vista solo come medicina, ma anche come ponte tra corpo e spirito.

Nelle pratiche spirituali tantriche e nei rituali yogici, la cannabis era talvolta utilizzata per favorire l’espansione della coscienza, la meditazione profonda e la connessione con il divino.

Anche in Tibet, alcuni monaci impiegavano piccole quantità di cannabis in contesti rituali. Alcune fonti buddhiste narrano che lo stesso Buddha digiunò nutrendosi solo di semi di canapa durante le sue pratiche ascetiche.

Cannabis nella Cultura Orientale: tra sacro e terapeutico

In Oriente, la cannabis ha sempre vissuto su un confine sottile tra il sacro e il terapeutico. L’approccio era olistico: non si cercava semplicemente di curare un sintomo, ma di armonizzare mente, corpo e spirito. Questo è ciò che differenzia profondamente l’uso antico e tradizionale della cannabis da quello moderno e spesso disinformato.

Cannabis nella Cultura Orientale: eredità e attualità

Oggi, molti studiosi e terapeuti stanno riscoprendo l’antico sapere orientale e rivalutando il ruolo della cannabis in ambito fitoterapico e integrativo. Mentre le scienze moderne analizzano i cannabinoidi come CBD e THC, è importante ricordare che le culture orientali hanno sempre trattato la cannabis come un’entità intera, in cui ogni parte della pianta ha un ruolo e un equilibrio.

Conclusione

La cannabis, nella cultura orientale, non è mai stata una droga o un rimedio, ma una compagna spirituale, una medicina naturale e un simbolo di connessione cosmica. Tornare a queste radici culturali significa anche rivalutare il nostro rapporto con la pianta, con maggiore rispetto, conoscenza e consapevolezza.

Leggi altri articoli