HHC: Cos’è? Come viene prodotto? Quali sono gli effetti? È dannoso per la salute?

hhc - esaidrocannabinolo

Nonostante se ne parli come la novità del momento, la molecola dell’esaidrocannabinolo (HHC) è stata scoperta nel 1944 dal chimico statunitense Roger Adams che a quel tempo era a capo del Dipartimento di Chimica dell’Università dell’Illinois e che è tra i principali ricercatori nel campo della cannabis.

Data la struttura molecolare e gli effetti simili, l’HHC viene venduto come alternativa legale al THC, il cannabinoide più conosciuto e responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis. Per questo motivo i prodotti con HHC hanno subito riempito gli scaffali e sono andati a ruba per la curiosità dei consumatori di provare questo “nuovo” prodotto.

Ma cos’è l’HHC, come viene prodotto e quali effetti ha sul nostro corpo? È davvero sicuro e legale? Cerchiamo di fare chiarezza.

L’esaidrocannabinolo, meglio noto come HHC, è un cannabinoide presente in piccolissime quantità nei semi e nel polline della pianta di canapa ma, essendo la sua biodisponibilità così limitata e la sua estrazione decisamente costosa e complessa, viene prodotto in laboratorio.

Per questo viene definito il cannabinoide “sintetico” ovvero prodotto attraverso un processo chimico.

Come viene prodotto l’HHC?

Il procedimento che consente di produrre questa molecola si chiama idrogenazione: si tratta di una reazione chimica attraverso cui vengono aggiunte molecole di idrogeno al delta-9-THC.

Per velocizzare il processo però vengono utilizzati dei cosiddetti catalizzatori, ovvero sostanze chimiche come nichel, platino, iridio e palladio, che consentono una produttività più veloce ed efficiente.

Quel che ne viene fuori è un olio dal colore caramello chiamato HCO (olio di cannabis idrogenato) che viene ulteriormente raffinato prima di essere utilizzando per la produzione dei prodotti a base di HHC.

Effetti dell’HHC

Come anticipato l’HHC ha una struttura molecolare simile al THC e per questo motivo anche gli effetti sono somiglianti (è anch’esso psicoattivo).

Nonostante questo, trattandosi di prodotti in uso da poco tempo, le informazioni in merito sono più che altro frutto di esperienze soggettive dei consumatori.

L’effetto quindi sarebbe simile ma di minore intensità, come confermano gli stessi produttori, e parrebbe essere rilevata una potenza pari a circa il 70/80% del THC. Effetti che, come per tutti gli altri cannabinoidi, sono soggettivi e variano a seconda dell’organismo e della tolleranza ma che possiamo riassumere in:

  • Euforia
  • Alterazione della percezione spazio-temporale
  • Aumento dell’appetito
  • Incremento del piacere sensoriale
  • Rilassamento

La somiglianza della struttura chimica tra THC e HHC è probabilmente quella che consente a quest’ultimo di interagire sia con i recettori CB1 che con i CB2 portando ad un effetto similare a quello dato dal THC.

Il tempo in cui si presentano gli effetti dopo l’assunzione e la durata degli stessi dipende dal metodo di assunzione scelto.

Tramite inalazione, preferendo quindi infiorescenze di cannabis con aggiunta di HHC, o meglio, per evitare i danni cancerogeni dati dalla combustione, grazie all’utilizzo di un apposito vaporizzatore, gli effetti sono praticamente immediati. Questi ultimi hanno il picco massimo dopo 30 minuti e diminuiscono progressivamente fino a scomparire nell’arco di alcune ore.

Molto famose sono le caramelle gommose che sembrano essere tra i metodi più utilizzati per assumere l’HHC: in questo caso, dovendo attraversare il tratto digestivo e il fegato prima di arrivare al flusso sanguigno, gli effetti si manifestano dopo un tempo più lungo (che varia da 30 minuti a 2 ore) ma sono decisamente più prolungati e possono durare fino a 6/8 ore dal consumo.

l’HHC è dannoso per la salute?

Mancano gli studi per poter dare una risposta certa e scientifica a questa domanda.

Come già detto, al momento gli unici dati disponibili sono quelli forniti dai consumatori che non hanno segnalato effetti negativi immediati post assunzione.

Quello che però non siamo ancora in grado di valutare sono gli effetti a lungo termine di questo composto e quindi non possiamo determinarne la reale pericolosità.

HHC e CBD

La principale differenza tra questi due cannabinoidi è che il CBD non alcun tipo di effetto psicoattivo e, di conseguenza, non genera dipendenza. Inoltre il CBD è un cannabinoide naturale, estratto con metodologie che ci consento di garantirne la purezza e l’assenza di qualsivoglia additivo o sostanza dannosa per l’uomo.

Ormai sappiamo infatti che il CBD ha infiniti benefici e proprietà terapeutiche, che potete approfondire nel nostro articolo sull”olio di canapa.

Perché Canapè si dichiara contro il commercio di HHC

Nonostante le tendenze del mercato che promuovo l’utilizzo di questa sostanza pubblicizzandola come alternativa legale al THC, Canapè sceglie di non commercializzare prodotti a base di HHC in quanto da sempre promuoviamo un utilizzo della cannabis totalmente naturale, biologica e che sia portatrice di benefici per la salute.

Per questo sottolineiamo che l’HHC non è un cannabinoide naturale bensì un composto sintetico creato in laboratorio usando sostanze chimiche (nichel, palladio, iridio ecc.) i quali effetti sulla salute non sono ancora chiari. Trattandosi inoltre di un composto sintetico non regolamentato ne conforme alle “buone pratiche di fabbricazione” che regolano il mercato dei prodotti naturali (come quelli a base di CBD) non è dato sapere quali e quante contaminazioni e residui di estrazione si porta con se questa sostanza.

Canapè sceglie di commercializzare esclusivamente prodotti 100% naturali, biologici, certificati e quindi sicuri, tutelando la salute di tutti coloro che ci scelgono.

canapè - emporio della canapa si schiera sull'hhc esaidrocannabinolo