Cos’è il CBG o Cannabigerolo?

Scopriamo cos’è il CBG, quali sono i suoi effetti e le differenze con il più famoso CBD.

Scopriamo cos’è il CBG, quali sono i suoi effetti e le differenze con il più famoso CBD.

Il CBG è sempre più richiesto dai consumatori: questa potente molecola, contenuta in basse concentrazioni nei fiori della pianta di canapa, influisce positivamente su memoria e concentrazione.

Considerato il precursore del THC (tetraidrocannabinolo) e del CBD (cannabidiolo), questo cannabinoide è destinato a diventare il centro dell’attenzione della ricerca.

Il cannabigerolo, questo il nome per esteso del CBG, è stato scoperto per la prima volta nel 1964 dallo scienziato israeliano Y. Gaoni, del team di Raphel Mechoulam, che per primo individuò il THC.

CBG, la “mamma” di tutti i cannabinoidi

Uno studio svolto da Hemptown USA ha esplorato le intense capacità di questo attivo così importante: alla base del cannabigerolo c’è il CBGA, noto come acido cannabigerolico. Questo acido è la “madre” di tutti i cannabinoidi.

Il CBGA, infatti, è un precursore cannabinoide presente nella pianta di cannabis che viene convertito tramite reazioni enzimatiche in THCA (acido tetraidrocannabinolico), da cui si ottiene poi il celeberrimo THC, e in CBDA (acido cannabidiolico), da cui deriva il CBD (cannabidiolo).

Il CBGA, in presenza di calore, subisce un processo conosciuto come decarbossilazione, andando a formare il cannabigerolo (CBG).

CBG e Sistema Endocannabinoide

sistema endocannabinoide

Per capire come il CBG influenzi il corpo umano, bisogna prima parlare del sistema endocannabinoide (ECS). Si tratta di un complesso sistema biochimico il cui funzionamento consente di garantire al nostro corpo l’omeostasi, ovvero uno stato di equilibrio.

Il corpo umano produce naturalmente cannabinoidi (endocannabinoidi) e la carenza di queste molecole può portare problemi di salute più o meno intensi.

Il sistema endocannabinoide si estende in tutto il nostro corpo e gli effetti dei cannabinoidi variano a seconda del posizionamento dei recettori con cui questi ultimi interagiscono.

Per questo il sistema endocannabinoide agisce ad ampio spettro e aiuta a regolare:

  • L’umore
  • Il sonno
  • L’appetito
  • La digestione
  • Il dolore
  • La memoria
  • La funzione immunitaria
  • Il piacere

I principali recettori sono due: CB1 (posizionato nel cervello e nel sistema nervoso) e CB2 (rilevato nei sistemi periferici come i tessuti).

Mentre gli altri cannabinoidi interagiscono principalmente con l’uno o l’altro, il CBG sembra avere affinità con entrambi. Ciò fa si che abbia il potere di influenzare più sistemi contemporaneamente.

Effetti e benefici del CBG

Tumori e cellule cancerogene 

Alcuni studi hanno evidenziato come il CBG potrebbe inibire la crescita delle cellule cancerogene.

Evidenze in questo senso provengono da uno studio pubblicato su Carcinogenesis nel dicembre 2014 da un’equipe di ricercatori dell’Università di Napoli “Federico II”. Lo studio prendeva in considerazione la carcinogenesi del colon scoprendo le promettenti proprietà del cannabigerolo: penetrando la membrana delle cellule cancerose ne riduceva la vitalità.

Altri studi dimostrano la sua efficacia anche contro il carcinoma epitelioide umano (Baek et al., 1998), contro il cancro al seno (Ligresti et al., 2006) e pare avere possibili applicazioni nel cancro della prostata (De Petrocellis e Di Marzo, 2010).

Ansia e stress  

Il CBG inibisce l’assorbimento del neurotrasmettitore GABA (acido gamma-amminobutirrico), riducendo lo stato d’ansia e la tensione muscolare (Banerjee et al., 1975), rivelandosi anche efficace contro la depressione.

Si tratta di un’azione simile a quella svolta dal cannabidiolo, scoperta nel 2009 dai ricercatori dell’Institute of Medical Sciences dell’Università di Aberdeen, in Gran Bretagna, e pubblicata nel gennaio 2010 sulle pagine del British Journal of Pharmacology.

Psoriasi

Il CBG – e in generale i cannabinoidi – esercitano una funzione antinfiammatoria e antieritemica (Evans, 1991) anche a livello topico, inibendo la proliferazione dei cheratinociti (Jonathan D W., 2007). Sul Journal of Dermatological Science, i ricercatori della Nottingham University avevano descritto questo potenziale già nel 2007.

Glaucoma

Il CBG contribuisce a ridurre la pressione intra-oculare aumentando il drenaggio dell’occhio. Questa proprietà del CBG è stata individuata già da tempo da quella che può essere ritenuta una pioniera della ricerca scientifica in questo specifico campo, Brenda K. Colasanti dell’Università della West Virginia.

Il primo studio, infatti, a mettere il relazione l’uso del cannabigerolo per il trattamento del glaucoma risale al 1984, ma è nel 1990, con una ricerca pubblicata sul Journal of Ocular Pharmacology and Therapeutics che il potenziale del CBG viene effettivamente portato alla luce.

Malattie Infiammatorie Intestinali 

Il CBG possiede forti proprietà anti-infiammatorie ed analgesiche benefiche per le patologie infiammatore intestinali come il morbo Crohn, condizione per cui è noto anche il contributo del CBD.

Il CBG ha però destato particolare attenzione dopo uno studio pubblicato da un’equipe del dipartimento di farmacologia dell’Università di Napoli “Federico II” sull’autorevole rivista Biochemical Pharmacology nel 2013.

Effetto neuroprottettivo

Il CBG è un promettente aiuto nei disturbi associati al sistema nervoso centrale come l’epilessia e la malattia di Huntington. I primi a scoprire questa proprietà sono stati i ricercatori del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell’Istituto Universitario di Ricerca in Neurochimica, di Madrid.

Nel loro studio, pubblicato nel 2015 su Neurotherapeutics, i ricercatori hanno concluso che il cannabigerolo (e anche altri cannabinoidi) può giocare un ruolo fondamentale nel ritardare l’avanzamento di malattie neurodegenerative, con particolare riferimento alla Corea di Huntington.

E se non bastasse…

Il CBG, inoltre, si è dimostrato efficace come agente antibatterico per combattere le infezioni del ceppo di batterio Staphylococcus aureus, contro cui nemmeno le penicilline possono ormai più molto a causa dell’antibiotico-resistenza sviluppata. Gli scienziati hanno osservato un livello di efficacia in vivo simile a quello della vancomicina, usata come antibiotico di controllo.

CBG e CBD: analogie e differenze

Innanzi tutto sottolineiamo che CBD e CBG sono entrambe molecole prive di tossicità e non generano effetti psicotropi.

Il CBD e il CBG derivano entrambi dall’acido cannabigerolico, ma pur avendo delle caratteristiche comuni, sono cannabinoidi molto diversi.

Queste molecole agiscono sul sistema endocannabinoide condividendo una vasta gamma di benefici: hanno infatti proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antiossidanti.

Inoltre, sia il CBG che il CBD modulano l’effetto psicotropo del THC riducendo lo “sballo”.

La principale differenza tra i due è il modo in cui interagiscono con il sistema endocannabinoide.

La capacità del CBD di interagire in maniera diretta con i recettori cannabinoidi del cervello è molto limitata. Il CBD, infatti, non si lega a specifici recettori cannabinoidi, ma influenza indirettamente l’intero sistema endocannabinoide.

Il CBG invece si lega direttamente ad entrambi i recettori CB1 e CB2 fornendo effetti più rilevanti e racchiudendo quindi notevoli potenzialità.

Praticità

Nella pratica il cannabigerolo rappresenta soltanto l’1% del peso secco della canapa, pertanto è molto più difficile da isolare rispetto al CBD.

Isolare il CBG non è solo difficile, ma anche molto costoso. Servono conoscenze specifiche e attrezzature all’avanguardia per raggiungere concentrazioni di CBG simili a quelle presenti nei prodotti al CBD tradizionali.

Ad ogni modo è fondamentale ricordare che le molecole che compongono la pianta di canapa agiscono in sinergia tra loro nel cosiddetto “effetto entourage”: è stato infatti dimostrato che le decine di cannabinoidi – chetoni, esteri, lattoni, alcoli, acidi grassi, steroidi e terpeni – forniscono un grande potenziale terapeutico solo quando lavorano insieme, e non quando lo fanno singolarmente.

Ecco perché nel nostro Olio CBD Broad Spectrum trovate tutto il complesso insieme di cannabinoidi (ad eccezione del THC): questo vi permetterà di beneficiare al meglio di tutte le proprietà di queste straordinarie molecole!

In alternativa puoi provare il nostro nuovo Olio CBG 5% + 2,5% CBD che grazie alla complessa formulazione è in grado di assicurare un ottimo “effetto entourage“.

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OLIO CBD – Terapia per il benessere

L’olio di CBD offre un approccio naturale al benessere psico-fisico lavorando insieme all’organismo, non contro di esso. È ben tollerato, non tossico e può essere adattato anche agli stili di vita più esigenti grazie all’abbondanza di prodotti disponibili.

Considerando che i recettori responsabili della promozione dell’equilibrio sono presenti nel nostro cervello, pelle, sistema immunitario, digestivo e nervoso, alcune gocce potrebbero avere un impatto significativo!

CHE COS’È L’OLIO di CBD?

L’olio di CBD è un liquido in flacone che viene generalmente consumato sopra o sotto la lingua. L’ingrediente principale è il CBD (cannabidiolo), un composto organico presente nella canapa, un tipo di Cannabis sativa L. con livelli di THC estremamente bassi, ma può presentare anche, in diverse percentuali, tutti i principi attivi della Canapa.

Una volta estratto il CBD dal materiale vegetale, viene miscelato ad un olio vettore, imbottigliato e venduto come olio di CBD. Il motivo per cui viene miscelato con oli come quello di oliva, canapa, olio di cocco, è quello di migliorare la sua capacità di assorbimento nel corpo, fornendo anche una varietà di benefici nutrizionali complementari.

DA DOVE VIENE ESTRATTO?

L’estrazione del cannabidiolo dalla pianta di cannabis produce un’essenza oleosa. Questa contiene vari cannabinoidi in proporzioni diverse (a seconda del tipo di pianta, del metodo di estrazione, della conservazione e dell’origine).

Attualmente, la fonte più abbondante di CBD sono i fiori di canapa, una pianta selettivamente ibridata per raggiungere quantità elevate di questo cannabinoide. Esistono diversi modi per estrarre il CBD dalla canapa, con alcuni metodi molto più efficienti e sicuri di altri.

La canapa è un bioaccumulatore, un prodotto naturale che assorbe sostanze buone e cattive dall’aria, dall’acqua e dal suolo su cui viene coltivata. È quindi molto importante sapere che l’olio di CBD acquistato provenga da canapa coltivata biologicamente in culture biologiche della Germania, Austria o in altri paesi dell’UE.

COME VIENE PRODOTTO?

Per sfruttare al massimo la vostra esperienza con l’olio di CBD è fondamentale scegliere prodotti di alta qualità testati da laboratori indipendenti. Sapendo ciò che contiene e non contiene ogni flacone, identificherete rapidamente quale tipo d’olio di CBD è più giusto per voi, selezionando i vari ingredienti a seconda delle vostre esigenze e stili di vita.

L’estrazione con CO₂ presenta un grande vantaggio rispetto agli altri metodi di produzione di olio di CBD, ovvero estrazione basica con solvente, o estrazione con olio o a mano. A differenza delle altre tecniche, l’anidride carbonica nel suo stato supercritico si può iniettare attraverso la canapa per raccogliere selettivamente i cannabinoidi e tutti gli altri composti che si vogliono estrarre, lasciandosi dietro tutte le altre parti superflue. Grazie a questo maggiore controllo, l’estrazione con CO₂ è diventata la migliore tecnica per produrre CBD. L’uso della CO₂ come solvente consente di ottenere un prodotto finale privo di sostanze chimiche e contaminanti.

I test sull’olio di CBD migliorano il controllo qualità e aumentano la fiducia del consumatore

COME FUNZIONA?

La cosa più importante per il nostro corpo è quella di essere in equilibrio, in modo tale da essere più sani e felici. Solo quando siamo in equilibrio possiamo dare il meglio. Il sistema endocannabinoide, con i suoi recettori cannabinoidi nel cervello, nel sistema nervoso centrale e periferico, negli organi, nel tessuto connettivo, nelle cellule immunitarie, nelle ghiandole, nel tratto digestivo e anche nella pelle, è responsabile della stabilità all’interno del corpo. Il mantenimento del nostro stato di equilibrio nella medicina viene anche chiamato omeostasi.

I recettori dell’ECS (Endocannabinoid System) dispongono, si potrebbe dire, di una connessione “wireless” con tutto il corpo e cercano costantemente di regolarlo verso una maggiore stabilità, indipendentemente dalle influenze e dalle fluttuazioni a cui è esposto. Il sistema endogeno dei cannabinoidi sostiene così il corpo in una moltitudine di processi fisiologici interni e li aiuta a regolarli. I quattro compiti principali dell’ECS sono: la neuroprotezione (il tentativo di salvare le cellule nervose dalla morte), la rigenerazione da stress, l’equilibrio immunitario e la regolazione omeostatica. Esso aiuta il corpo, tra le altre cose:

  • a migliorare l’umore
  • a migliorare la memoria
  • a migliorare il controllo del corpo
  • a proteggere il sistema immunitario
  • per la riproduzione
  • per ridurre la percezione del dolore
  • a regolare l’appetito
  • a regolare il sonno
  • per lo sviluppo osseo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto i benefici del CBD, uno dei principali principi attivi della canapa, per combattere i sintomi di:

  • ansia
  • stress
  • ipertensione
  • insonnia
  • dolori cronici
  • spasmi muscolari
  • m. di Parkinson
  • m. di Alzheimer

E’ inoltre un naturale miorilassante molto utile per gli sportivi, per rilassare i muscoli dopo o prima dell’attività, lo Yoga, il pilates e tantissime altre attività. Generalmente non interferisce con i farmaci, è un prodotto organico, naturale e senza particolari controindicazioni. Non è un farmaco, pertanto si consiglia di non interrompere alcuna cura prima di aver interpellato il tuo medico.

OLIO CBD: COME ASSUMERLO?

L’assunzione di CBD per via orale è l’opzione più popolare. Tuttavia, una volta che lo si è assunto, il composto deve affrontare diversi processi biologici prima di poter pervenire al nostro flusso sanguigno. Il sistema digestivo ed i suoi enzimi faranno del loro meglio per diluire la dose di CBD che avete assunto.

A causa del numero di variabili, è praticamente impossibile fornire un’aspettativa esatta della biodisponibilità orale, ma gli scienziati ritengono che sia di circa il 4–20%.

Benché sia molto simile all’assunzione di CBD per via orale, la somministrazione sublinguale si affida ai capillari situati sotto la lingua per far pervenire la sostanza al flusso sanguigno. Ciò si ottiene depositando alcune gocce sotto la lingua, e tenendovele per lasciar le assorbire dalla membrana mucosa.

Secondo resoconti aneddotici, il dosaggio sublinguale del CBD è un modo semplice ed efficace di intensificare la manifestazione degli effetti. Poiché non deve affrontare il passaggio attraverso il fegato ed il tratto gastrointestinale, si presume che il CBD raggiunga il flusso sanguigno con maggior rapidità.

QUANTO CBD ASSUMERE?

Il CBD è sicuro anche a dosi elevate, ma iniziate con cautela e procedete gradualmente.

Il corretto dosaggio di CBD dipende da così tante variabili specifiche che il suo calcolo può creare confusione, specialmente per coloro che sono nuovi a questo tipo di composto terapeutico. Sul dosaggio di questo cannabinoide influiscono diversi fattori, a partire dalla salute fisica, dall’età e dal metabolismo, fino allo specifico disturbo da trattare e al prodotto con CBD che si andrà a somministrare.

La scelta di un marchio di CBD di cui vi potete fidare è fondamentale, non solo al momento di calcolare un dosaggio accurato, ma anche perché vi garantisce di ottenere un prodotto di qualità contenente tutto ciò che dovrebbe avere un articolo di questo genere, senza additivi o prodotti chimici indesiderati.

Canapè offre un prodotto al 10% di CBD Full Spectrum, ovvero indica che che durante l’estrazione si sono mantenuti tutti i principi attivi della canapa a differenza del semplice Olio di CBD in cui viene isolato solo il Cannabidiolo, mentre vanno persi tutti gli altri principi attivi. L’olio al CBD di Canapè è estratto da varietà di canapa da agricoltura biologica coltivata in Italia con elevata concentrazione di CBD, è un prodotto naturale di alta qualità, senza aggiunta di pesticidi o sostanze dannose per la salute, è ecofriendly e pet friendly.

olio cbd canapè: 10% - 20% - 35%

Per aiutarvi a calcolare la quantità di CBD da assumere (in mg), potete usare il seguente esempio come guida:

Olio di CBD 2,5%: 1,15mg di CBD per goccia
Olio di CBD 5%: 2,3mg di CBD per goccia
Olio di CBD 10%: 4,6mg di CBD per goccia

Olio di CBD 15%: 6,9mg di CBD per goccia
Olio di CBD 20%: 9,2mg di CBD per goccia

Olio di CBD 30%: 13,8mg di CBD per goccia
Olio di CBD 40%: 18,4mg di CBD per goccia

Abbiamo affrontato numerose questioni e, sebbene il primo approccio con il dosaggio del CBD possa spaventare, il principale punto da tenere in considerazione dovrebbe sempre essere: ascoltate il vostro corpo. Usando le nostre raccomandazioni come punto di partenza, potrete decidere se aumentare o diminuire le concentrazioni di CBD in base a come vi sentirete. Per capire se l’olio di CBD fa per te, è importante discutere di eventuali dubbi con il tuo medico, in quanto bisogna prendere in considerazione che esistono alcuni effetti collaterali minori. Tuttavia, dovresti sapere che la vera entità dell’olio di CBD rimane oggetto di studio e che c’è ancora molto da imparare su come influenza il corpo umano.

COME TI FA SENTIRE?

Secondo i primi studi, il CBD avrebbe la capacità di aumentare i livelli di anandamide nel corpo. Conosciuta anche come la “molecola della beatitudine”, l’anandamide svolge un ruolo di neurotrasmettitore endocannabinoide. L’accattivante nome di questa sostanza chimica descrive fedelmente la sua capacità di influenzare l’umore.

Oltre ad influenzare il nostro sistema endocannabinoide, il CBD si lega anche ai recettori della serotonina. Ciò mostrerebbe un ulteriore meccanismo attraverso il quale il CBD potrebbe aiutare a sostenere il nostro rilassamento.

Ulteriori ricerche sugli animali suggeriscono che questo stesso meccanismo potrebbe aiutare a trattare lo stress latente associato al disturbo da stress post-traumatico (DPTS).

Una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature riporta un esempio di questi effetti. Lo studio osserva gli effetti del CBD su soggetti con disturbi d’ansia sociale. Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad una prova simulata di conversazione in pubblico, ma solo ad un gruppo è stato somministrato CBD (600mg). I ricercatori hanno scoperto che il gruppo trattato con CBD riportava minori livelli di ansia, deficit cognitivo, disagio e prontezza.

L’anandamide si lega ai recettori dei cannabinoidi del nostro sistema endocannabinoide. Questo neurotrasmettitore svolge un ruolo chiave in molti processi fisiologici, tra cui umore, sonno e appetito. E, non meno importante, aiuta a ristabilire gli equilibri quando si tratta di rilassamento e stress.

Tutti i prodotti di CBD avranno esiti, durata degli effetti ed intensità differenti. Il prodotto più efficace dipenderà dalle circostanze individuali e da ciò che si desidera ottenere con il CBD.

Tuttavia, è perfettamente lecito combinare diversi prodotti di CBD per sostenere il tuo benessere da diverse angolazioni. Il CBD ha il potenziale per influenzare i sistemi presenti lungo tutto il corpo, quindi potresti dover sperimentare un po’ per trovare ciò che funziona meglio per te.

Cannabis terapeutica: il CBD aiuta il sistema immunitario

“Capire ed essere consapevoli che la natura ci ha sempre offerto le soluzioni più adatte ai cambiamenti del corpo umano, sopratutto nel contrastare i fattori negativi che danneggiano le nostre cellule.”

Come possiamo proteggere il nostro sistema

immunitario in questo periodo carico di stress?

Il CBD può aiutare il sistema immunitario modulando la risposta immunitaria e i processi infiammatori.

Cannabis terapeutica: il CBD aiuta il sistema immunitario

Stress ossidativo e lavorativo, provenienti da situazioni e stili di vita difficili da gestire o accettare, sono fattori biologici da non sottovalutare, soprattutto in un periodo di cambiamenti sia meteorologici che sociali. Questi, infatti, vanno a influenzare negativamente lo stato di salute del nostro organismo.

Mal di testa, spossatezza, irritabilità e agitazione, disturbi dell’umore e del sonno sono i sintomi più diffusi e comuni che si possono presentare in tutte le fasce d’età.

Per questo motivo, insieme a tutte le misure precauzionali ormai diventate una nostra buona abitudine (uso di gel igienizzanti, mascherine, mantenimento della distanza di sicurezza), diventa fondamentale dare forza al nostro sistema immunitario, poiché gli stati di stress che la recente pandemia ha amplificato sono responsabili di un ulteriore “carico” per il nostro organismo e per il nostro sistema immunitario.

Ognuno di noi deve essere consapevole di vivere un momento storico difficile e sfidante, dobbiamo riuscire a prenderla anche come un’opportunità per migliorarci riuscendo ad adattarci ai cambiamenti che ci vengono richiesti in questi tempi.

SISTEMA IMMUNITARIO e SISTEMA ENDOCANNABINOIDE

“Il sistema degli endocannabinoidi è presente praticamente in tutti gli organi, i tessuti e in quasi tutte le cellule dei mammiferi e viene alterato in quasi tutte le patologie che sono state studiate finora, almeno in modelli sperimentali”. Sono le parole del dottor Vincenzo Di Marzo, in un’intervista per “Cannabis Terapeutica”: “Si tratta di un sistema di segnali chimici di natura lipidica, derivati dagli acidi grassi, che è stato scoperto in seguito a studi sul THC”. Secondo Di Marzo, per quello che riguarda gli studi effettuati a livello pre-clinico, “su molecole naturali o sintetiche che attivano questo sistema degli endocannabinoidi, sono stati effettuati studi che hanno dato risultati positivi nel dolore, nel cancro, in malattie neurodegenerative o infiammatorie, ma anche nelle patologie legate allo stress come il PTSD o anche ansia e depressione, quindi anche malattie psichiatriche”.

Cannabis terapeutica: I BENEFICI DEL CBDIl nostro sistema immunitario è strettamente connesso con il sistema endocannabinoide, ovvero il “computer” centrale del nostro organismo responsabile della regolazione di numerosi processi fisiologici come il controllo motorio, i processi di memoria e apprendimento, la percezione del dolore e la regolazione dell’equilibrio energetico, i comportamenti come l’assunzione di cibo, la regolazione delle funzioni endocrine, la modulazione del sistema immunitario e la neuroprotezione.

Esso esprime in maniera massiccia i suoi recettori CB2 proprio a livello delle cellule immunitarie. La stimolazione di questi recettori si tramuta in un’azione ANTINFIAMMATORIA e MODULATRICE delle funzioni IMMUNITARIE.

Cannabis terapeutica: il CBD aiuta il sistema immunitario

Il cannabidiolo funge da “modulatore” del sistema endocannabinoide e risulta utile nel modulare la risposta immunitaria e i processi infiammatori che, se cronici, sono alla base dello sviluppo di numerose patologie.
Inoltre, svolge un’effetto ansiolitico, utile in caso di disturbi d’ansia e disordini da stress post-traumatico, favorisce il mantenimento di un umore equilibrato e contrasta gli stati di stress che quotidianamente ci troviamo a dover affrontare.

Inoltre, la cannabis potrebbe essere lo strumento del futuro per superare la resistenza agli antibiotici, un problema che l’OMS ha definito come una delle minacce maggiori alla nostra salute e al nostro sviluppo. I motivi sono diversi: può colpire chiunque, di qualsiasi età, in qualsiasi paese; si verifica naturalmente, anche se l’uso improprio di antibiotici negli esseri umani e negli animali sta accelerando il processo; c’è un numero crescente di infezioni – come la polmonite, la tubercolosi, la gonorrea, la salmonellosi, ecc. – che stanno diventando sempre più difficili da trattare, poiché gli antibiotici diventano meno efficaci; e infine il fatto che la resistenza agli antibiotici porta a lunghe degenze ospedaliere, a costi medici più elevati e a un aumento della mortalità.

Nel futuro un aiuto per ovviare a questo problema, potrebbe arrivare proprio dalla cannabis. Oggi sono ormai diversi gli studi scientifici che hanno identificato proprietà antibiotiche in diversi componenti della pianta di cannabis e li stanno studiando per le applicazioni cliniche di domani.Cannabis terapeutica: il CBD aiuta il sistema immunitario

Numerose sono, anche, le ricerche che in questi ultimi periodi stanno evolvendo nel dimostrare come alcune delle principali molecole della cannabis terapeutica possano contrastare le infezioni virali, come l’infezione da Sars-Cov-2. Per questo motivo, la comunità scientifica è impegnata nello sforzo di trovare rimedi anti-Covid efficaci, soprattutto la “comunità” della Cannabis si è mossa sin dall’inizio in questo senso e i risultati ottenuti sembrano fino ad ora promettenti.

ERBA in CUCINA: CANNACookies

EDIBILITà DELLA CANNABIS:

Un dolce a base di marijuana è sicuramente uno dei modi più divertenti e gustosi per godere delle numerose qualità e benefici della pianta di cannabis light.

Si tratta, indubbiamente, di una delle modalità di assunzione più lente, in quanto per assorbire la marijuana, l’apparato digerente può impiegare dalla mezz’ora alle due ore.

La cannabis passa dallo stomaco per poi essere filtrata nel fegato e, solo alla fine di questo processo, i suoi principi attivi entrano in circolo nel sangue.

La biodisponibilità dei cannabinoidi contenuti in un alimento, invece, si suppone essere prossima al 100%, motivo per cui gli effetti sono esponenzialmente moltiplicati in intensità e si consiglia generalmente cautela nei dosaggi.

Infatti la permanenza maggiore dei cannabinoidi nel sangue, unita a una loro maggiore disponibilità, porteranno il consumatore ad avvertire gli effetti per svariate ore.

I cannabinoidi sono sostanze idrofobe, ovvero non solubili in acqua. Per la preparazione di composti alimentari (snacks e torte), dunque, è necessario che la cannabis rilasci i propri metaboliti in sostanze lipidiche: olio e burro.

DECARBOSSILARE è UN PASSAGGIO FONDAMENTALE:

decarbossilazione

Per questo processo, che servirà poi a creare il burro o l’olio alla cannabis, fondamentale per garantire l’attivazione dei principi attivi, dovrete preriscaldare il forno a 110°C, tritare in modo fine e uniforme la vostra cannabis, stenderla su una teglia foderata di carta da forno e infornare per circa 45 minuti. Con questo riscaldamento della cannabis avete ottenuto l’attivazione dei preziosi cannabinoidi.

Dopo la cottura al forno si procede alla preparazione del composto mettendo il burro o l’olio a bagnomaria in una ciotola, appena questo sarà ben caldo e liquido si aggiunge la cannabis, che rimarrà a bagnomaria per 2 o 3 ore, mescolando ogni 15 min circa.

Quando sarà terminato il tempo basterà lasciare raffreddare il composto, frullare per qualche minuto per amalgamare meglio, per poi trasferirlo in un contenitore chiuso, riporlo dunque in frigorifero e lasciarlo riposare fino a che non si rassodi.

Se preferite un burro o un olio con meno fibra vegetale basterà setacciare il liquido prima di trasferirlo in un contenitore.

RICETTA CANNACOOKIES :

CANNACookies

INGREDIENTI:

300g di farina integrale

120g di farina di mandorle

300g di burro di Cannabis o 320g di olio di Cannabis

160g di gocce di cioccolato extra fondente

400g di zucchero di canna

2 uova

1 pizzico di sale 

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

2 cucchiaini di lievito per dolci

CANNACookies

PROCEDIMENTO:

. Prima di tutto riscaldiamo il forno a 175C.

. In una ciotola, uniamo il burro morbido o l’olio di Cannabis con lo zucchero, le uova e l’estratto di vaniglia. Frulliamo a bassa velocità con uno sbattitore per mescolare bene gli ingredienti. In un’altra ciotola, uniamo le due farine, un abbondante pizzico di sale, il lievito setacciato e mescoliamo con una forchetta così da poter eliminare eventuali grumi.

. Aggiungiamo poco per volta il composto secco a quello liquido e infine incorporiamo le gocce di cioccolato. Prepariamo una teglia grande con carta da forno e posizioniamo l’impasto ricordando di lasciare dello spazio tra un biscotto e l’altro. Dovrebbero ammontare più o meno a 24 biscotti.

. Informiamo a forno caldo per 10/12 min, fino a che siano ben dorati.

. Ultimata la cottura, basterà aspettare che si raffreddino e poi gustare la dolcezza di questi ottimi biscottini, magari accompagnati da un’abbondante tazza di té, ideale in queste giornate autunnali.

ENJOY!

biscotti alla cannabis

Le DIVERSE Specie di Cannabis

Indica e sativa: origine ed evoluzione dei termini

Le parole “indica” e “sativa” sono state introdotte nel XVIII secolo per descrivere diverse specie di cannabis: Cannabis sativa e Cannabis indica. Il termine sativa descrive le piante di canapa presenti in Europa e nell’Eurasia occidentale, dove veniva coltivata per le sue fibre e semi. Cannabis indica si riferisce alle varietà psicoattive scoperte in India, dove è stata raccolta per la produzione di semi, fibre e hashish.

Anche se le varietà di cannabis che consumiamo derivano in gran parte dalla Cannabis indica, entrambi i termini sono usati, anche se erroneamente, per organizzare le migliaia di ceppi che circolano oggi sul mercato.

Ecco come i termini sono cambiati dalle loro prime definizioni botaniche:

“Sativa” si riferisce a varietà di cannabis alte e a foglie strette, che si pensa inducano effetti energizzanti. Tuttavia, queste varietà a foglia stretta (NLD) erano originariamente Cannabis indica ssp. indica.
“Indica” è venuto per descrivere robusto, piante a foglia larga, pensato per fornire effetti sedativi. Queste varietà a foglia larga (BLD) sono tecnicamente Cannabis indica ssp. Afghanica.
“Canapa Ruderalis” si riferisce alle varietà industriali non inquinanti raccolte principalmente per fibre, semi e CBD. Tuttavia, questo è stato originariamente chiamato Cannabis sativa.
Con la commercializzazione di massa della cannabis, le distinzioni tassonomiche tra specie di cannabis e sottospecie si sono capovolte e calcificate. Ma ora che avete capito che c’è di più in una varietà che la sua indica, sativa, o designazione ibrida, vale la pena pensare a come fare acquisti per il giusto ceppo durante la vostra prossima visita in emporio.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA CANNABIS INDICA, SATIVA, RUDERALIS E IBRIDA?

Le DIVERSE Specie di Cannabis

Con più di 1.000 ceppi di cannabis allevati negli ultimi decenni, è fondamentale che i pazienti che fanno uso di cannabis siano consapevoli dei diversi tipi di efficacia disponibili in termini di medicina della cannabis. Alcune varietà di cannabis sono più adatte per particolari malattie e disturbi, rispetto ad altre. La scelta del giusto ceppo è fondamentale per garantire che i pazienti ricevano la migliore terapia possibile.

Che cosa si dovrebbe cercare per capire gli effetti dei diversi ceppi?

La regola generale, spesso applicata, è che le Sativa sono più tonificanti ed energizzanti, mentre quelle Indica sono più rilassanti e calmanti – ma non è così semplice.
Le singole piante producono effetti diversi, anche tra lo stesso tipo di cannabis. Tutto dipende dalla composizione chimica della pianta e dalla tecnica di coltivazione utilizzata.

Spesso, i tipi di pianta sono suddivisi in ceppi specifici, o razze.
I ceppi si distinguono per il loro contenuto individuale di cannabinoidi e terpeni. Questi composti sono ciò che determinano gli effetti complessivi del ceppo.

Le piante di cannabis contengono dozzine di composti chimici chiamati cannabinoidi.
Questi componenti naturali sono responsabili della produzione di molti degli effetti – sia negativi che positivi – dell’uso di cannabis.
I ricercatori ancora non capiscono cosa fanno tutti i cannabinoidi, ma ne hanno identificati due principali – il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) – così come diversi composti meno comuni.

Molta attenzione è dedicata alla quantità di THC e CBD in un dato ceppo, ma ricerche più recenti suggeriscono che i terpeni possono avere lo stesso impatto.
I terpeni sono un altro composto naturale presente nella pianta di cannabis. I terpeni presenti influenzano direttamente l’odore della pianta. Possono anche influenzare gli effetti prodotti da ceppi specifici. Quando si tratta di aromi, le varietà di Indica tendono ad emettere odori ammuffiti, terrosi e puzzolenti, mentre le Sativa hanno un odore dolce, fruttato o piccante. Questa differenza di aroma è il risultato di terpeni, le molecole all’interno della pianta che sono cugine di cannabinoidi come THC e CBD. Mentre queste sostanze chimiche forniscono odori a volte incredibilmente pungenti, il loro più grande beneficio per i pazienti è in realtà la loro efficacia medicinale.

Analisi delle diverse sottospecie:

. INDICA

La differenza più importante tra queste due sottospecie di cannabis, tuttavia, è nei loro effetti medici e come influenzano i livelli di energia e produttività. Le indicazioni tendono a diminuire l’energia e sono migliori per il consumo di sera o di notte, dopo la conclusione del lavoro e delle attività della giornata.

I ceppi di Indica potenti possono dare ad alcuni pazienti che cosa è denominato “couchlock”, una circostanza in cui diventano così distesi che si preoccupano appena alzano dal sofà.

  • Origine: La cannabis sativa si trova principalmente in climi caldi e secchi con lunghe giornate di sole. Questi includono l’Africa, l’America Centrale, l’Asia sudorientale e le parti occidentali dell’Asia.
  • Descrizione della pianta: Le piante Sativa sono alte e sottili con foglie simili a dita. Possono crescere più alti di 12 piedi, e ci mettono più tempo a maturare rispetto ad altri tipi di cannabis.
  • Tipico rapporto tra CBD e THC: la Sativa ha spesso dosi più basse di CBD e dosi più elevate di THC.
  • Effetti d’uso comunemente associati: Sativa produce spesso un “sballo mentale”, o un effetto energizzante che riduce l’ansia. Se si utilizzano varietà a predominanza sativa, ci si può sentire produttivi e creativi, non rilassati e letargici.
  • Uso diurno o notturno: grazie al suo impatto stimolante, è possibile utilizzare Sativa durante il giorno.

Le DIVERSE Specie di Cannabis

. SATIVA

Le Sativa, d’altra parte, sono edificanti e cerebrali, migliorando la creatività e la produttività. Indicas fornire ciò che è stato chiamato un “corpo alto,” mentre sativa consegnare più di un “mente alta.” Purtroppo, le piante sativa richiedono più tempo per crescere e produrre meno medicina (fiori) rispetto alle varietà indica.Questo è il motivo per cui le varietà indica hanno tradizionalmente dominato quelle disponibili sul mercato nero, dove non vi è alcuna preoccupazione per il bisogno dei pazienti e l’unico obiettivo è il profitto.

  • Origine: Cannabis indica è originaria dell’Afghanistan, India, Pakistan e Turchia. Le piante si sono adattate al clima spesso aspro, secco e turbolento delle montagne Hindu Kush.
  • Descrizione della pianta: Le piante Indica sono corte e tozze, con vegetazione cespugliosa e foglie grosse che crescono larghe e larghe.Crescono più velocemente della Sativa, e ogni pianta produce più germogli.
  • Tipico rapporto tra CBD e THC: i ceppi Indica hanno spesso livelli più alti di CBD e meno THC.
  • Effetti d’uso comunemente associati: Indica è ricercata per i suoi effetti intensamente rilassanti. Può anche ridurre nausea e dolore e aumentare l’appetito.
  • Uso diurno o notturno: grazie ai suoi profondi effetti rilassanti, l’Indica è meglio consumata di notte.

Le DIVERSE Specie di Cannabis

. RUDERALIS

Le piante di Ruderalis sono piccole e vengono usate relativamente poco in medicina; la fioritura difetta di potenza e non è generalmente attraente ai pazienti. A causa di questo, i ceppi ruderalis sono in genere evitati da allevatori e coltivatori; l’attenzione della comunità della cannabis medica si concentra sulle varietà indica e sativa.

Da sola, la ruderalis non è un’opzione popolare per la cannabis. Tuttavia, i coltivatori di cannabis possono allevare ruderalis con altri tipi di cannabis, tra cui sativa e indica. Il ciclo di crescita rapido della pianta è un attributo positivo per i produttori, quindi potrebbero voler combinare ceppi più potenti con ceppi ruderalis per creare un prodotto più desiderabile.

  • Origine: Le piante di Ruderalis si adattano ad ambienti estremi, come l’Europa orientale, le regioni himalayane dell’India, la Siberia e la Russia. Queste piante crescono rapidamente, che è l’ideale per il freddo, ambienti a bassa luce solare di questi luoghi.
  • Descrizione della pianta: Queste piccole, piante cespugliose raramente crescono più alto di 12 pollici, ma crescono rapidamente. Si può passare dal seme al raccolto in poco più di un mese.
  • Tipico rapporto tra CBD e THC: Questo ceppo ha tipicamente poco THC e quantità maggiori di CBD, ma potrebbe non essere sufficiente a produrre effetti.
  • Effetti di uso comunemente associati: A causa della sua bassa potenza, ruderalis non è usato abitualmente per scopi medicinali o ricreativi.
    Uso diurno o notturno: Questa pianta di cannabis produce pochissimi effetti, quindi può essere usata in qualsiasi momento.

Le DIVERSE Specie di Cannabis

. IBRIDA

Gli Ibridi sono semplicemente ceppi nuovi e unici che vengono allevati da genetiche di tipi diversi. Un ibrido possiede teoricamente molte o la maggior parte delle proprietà mediche benefiche di entrambi i suoi genitori. Gli allevatori possono “incrociare” i due ceppi che desiderano nel tentativo di creare un nuovo ceppo che offra la migliore efficacia medica possibile, a volte per particolari malattie come il lupus, la sclerosi multipla, la malattia di Crohn e l’epilessia.

  • Origine: Gli ibridi sono tipicamente coltivati in fattorie o serre da una combinazione di varietà sativa e indica.
  • Descrizione della pianta: La comparsa di ceppi ibridi dipende dalla combinazione delle piante madri.
  • Tipico rapporto tra CBD e THC: Molte piante ibride di cannabis sono coltivate per aumentare la percentuale di THC, ma ogni tipo ha un rapporto unico dei due cannabinoidi.
  • Effetti di uso comunemente associati: Agricoltori e produttori selezionano ibridi per i loro impatti unici. Essi possono variare da ridurre l’ansia e lo stress per alleviare i sintomi della chemioterapia o radiazioni.
  • Uso diurno o notturno: dipende dagli effetti predominanti dell’ibrido.

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

“Nella costante ricerca di un equilibrio di forze che ci fanno progredire..”

Dagli antichi assiri ai moderni rastafariani, la Cannabis è stata una pianta sacra nelle tradizioni che attraversano millenni. L’uso medicinale della pianta di cannabis in India è stato largamente documentato nel corso dei secoli, diversi testi sacri e manuali ayurvedici la citano nelle sue forme bhang, ganja o charas per innumerevoli trattamenti medicinali. Il padre della medicina cinese, utilizzava, la canapa nella sua Farmacopea personale (testo antico di medicina), dove il primo utilizzo, venne riconosciuto intorno al 270 A.C. Anche la cultura cinese si interessò all’utilizzo di questa pianta dai mille benefici, sia attraverso bevande calde per curare patologie interne all’organismo, che attraverso il fumo e le sue inalazioni, si usava per i dolori ai denti o infezioni che riguardavano il cavo orale. 

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

CannaYIN e CannaYANG

Basato su numerose pratiche cliniche, sotto l’influenza della filosofia dell’antichità, la medicina tradizionale cinese (MTC) è nata circa 3000 anni fa. Riunisce molte modalità che insieme rappresentano un’alternativa terapeutica. Il Tai Chi e l’agopuntura ne sono aspetti, così come la fitoterapia e una linea dietetica e l’uso di svariate erbe per curare il corpo, una delle fondamentali è la cannabis.

La Medicina Tradizionale Cinese considera l’organismo dell’uomo come una versione in miniatura dell’universo circostante. Il suo scopo è quindi quello di raggiungere un equilibrio tra le forze contrapposte ma complementari dello yin e dello yang.

L’effetto psicoattivo della pianta era noto sin dai tempi antichi e che i cinesi erano consapevoli delle insolite proprietà della pianta, indipendentemente dal fatto che ne approvassero o meno l’uso ludico.

In un’epoca in cui la magia delle erbe era molto diffusa e si credeva che gli dei camminassero nel mondo naturale, l’associazione con i “poteri” della canapa alla Dea della guarigione “MAGU” si allineano senza sforzo. Solo una Divinità molto importante e potente sarebbe stata associata all’efficacia di un’erba come la canapa così portentosa e trascendente.

Infine, intorno al 600 a.C. ha iniziato a diffondersi il Taoismo in Cina, una filosofia che cambiò le abitudini dei cinesi con una sorta di “ritorno alla natura” capace di estendere e migliorare la vita. Questo movimento premiava le sostanze ricche di Yang, il principio rinvigorente e negava quelle che contenevano Yin, come la cannabis, poiché indeboliva il corpo quando assunta. Ciononostante, nel primo secolo d.C. i taoisti si interessarono alla magia e all’alchimia raccomandando l’aggiunta di semi di cannabis da bruciare assieme all’incenso per produrre allucinazioni. Una tarda edizione del “Pen Ts’ao” osserva che l’assunzione di troppi semi di marijuana avrebbe indotto a “vedere i demoni”, ma se assunti per molto tempo “potesse far comunicare con gli spiriti”.

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

La persona a cui è generalmente attribuito il merito di insegnare ai cinesi il potere delle medicine è un leggendario imperatore, Shen-Nung, che visse intorno al 2700 a.C.

A lui è attribuito il primo “Pen-ts’ao Ching”, una pietra miliare della medicina cinese che elencava centinaia di farmaci derivati da fonti vegetali, animali e minerali.

Indipendentemente dall’esatta origine del volume, questo erbaceo del I secolo d.C. di fatto contiene un riferimento a “Ma”: la cannabis.

“Ma” era una sostanza molto particolare, osserva il testo, poiché possedeva sia una parte di Yin sia una parte di Yang. Queste due forze opposte da cui nasce il principio dualistico taoista, simboleggiano l’influenza femminile, debole, passiva e negativa nella natura (Yin), mentre lo Yang rappresentava la forza maschile forte, attiva e positiva. Quando queste forze erano in equilibrio, il corpo era sano. La cannabis era quindi una droga molto difficile da dosare perché conteneva sia la parte Yin femminile sia quella Yang maschile.

La soluzione di Shen-Nung al problema fu di coltivare esclusivamente piante femminili, ricche di principio attivo con forza Yin che venisse somministrata solamente nei casi legati ad una perdita di Yin, come dolori mestruali, gotta, reumatismi, malaria, beri-beri, stitichezza e distrazione.

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE       CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

CannAYURVEDA

Nei testi vedici la cannabis è chiamata Vijaya o Siddhi. Sebbene abbia molti usi, la cannabis non è considerata innocua, ma piuttosto inebriante e dovrebbe pertanto essere prescritta solo da un medico e utilizzata su base selettiva.

La grande ricchezza di varietà spontanee presenti nell’India settentrionale e in Nepal lungo la catena montuosa Himalayana dimostra che questa regione è stata una delle prime aree in cui la Cannabis sia stata ampiamente utilizzata dall’uomo. 

L’evoluzione di numerose varietà tipiche di questa area è in ogni caso da attribuirsi al lavoro millenario di coltivazione, selezione e ibridazione realizzato dalle popolazioni di questa regione unita alle grandi differenze ecologiche del territorio.

Tradizionalmente, la cannabis è usata, tra le altre cose, per il dolore, l’indigestione, la nausea, l’ansia, la depressione, la cataratta e l’avversione sessuale. Nel frattempo, è anche usato nella medicina ayurvedica come supporto durante la chemioterapia o nei disturbi del sonno e disturbo da stress post-traumatico. A seconda del campo di applicazione, la cannabis si usa sotto forma di Bhang – una bevanda contenente cannabis – Succo di cannabis, usato come polvere, charas o mescolato con tabacco. Tuttavia, non è mai raccomandato come terapia a lungo termine, ma solo per uso a breve termine.

Ci sono tre tradizioni indiane che derivano dall’antico culto vedico del Soma e che si intrecciano nelle pratiche tantriche: l’uso cerimoniale della Cannabis, il concetto di bevanda-veleno come atto divino, e le pratiche yoga.

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

Secondo Sharma (1979) diversi testi vedici fanno riferimento all’uso medicinale della cannabis come nella Susrita Samhita, un antico libro sacro appartenente al sistema ayurvedico tradizionale indiano (scritto probabilmente già nell’800 a.C.) che cita la cannabis come cura per liberare dal muco, diarrea e febbre biliare. L’Ashtadhyayi di Panini e la Vartika di Katyayana indicano come la cannabis fosse già conosciuta in India nel IV e III secolo a.C. facendo parte della medicina popolare tradizionale. Affidabili documenti letterari ayurvedici descrivono vari aspetti dell’uso medicinale della cannabis come nel Rajanirghanta (ca. 300 d.C.), Dhanwantari nighantu (VIII secolo d.C.), Sharangadhara Samhita (XIII secolo d.C.), Madanapala nighantu (1374 d.C.), Rajanighantu (1450 d.C.), Dhurtasamagama (ca. 1500 d.C.) e Bhavaprakash (ca. 1600 d.C.).CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

Secondo l’Ayurveda, l’assunzione prolungata di cannabis provoca lo squilibrio delle tre forze basilari che dominano corpo e mente: vata, pitta e kapha.

Come è stato già evidenziato, l’Ayurveda considera la cannabis una sostanza narcotica, particolarmente la resina, la quale viene utilizzata nella produzione di una sorta di hashish noto come “charas“. Questa però non è l’unica parte della pianta impiegata nella medicina ancestrale indiana, le foglie e gli steli sono altrettanto comuni nelle ricette medicinali volte a stimolare la digestione o ad effetto antidolorifico, sedativo, antispastico e addirittura afrodisiaco.

La cannabis è stata a lungo considerata una panacea in India, comunemente usata come rimedio casalingo per curare i disturbi minori come il sollievo dal dolore fisico e lo stress mentale, infatti, non è un’esagerazione riferirsi alla cannabis come “la penicillina della medicina ayurvedica“.

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE:

“La cannabis viene definita un dono degli dei”

Piuttosto stupefacente il matrimonio della nuova scienza con la medicina indigena.

La canapa è una pianta tanto venerata e la componente di CBD della cannabis aiuta indiscutibilmente così tante persone con dozzine di problemi di salute. Una delle principali aree di studio con la cannabis è nel trattamento di problemi del sistema nervoso e problemi psicologici che possono anche essere visti come squilibri di Vata.

Una pianta olistica dal momento in cui, il suo effetto entourage è estremamente più efficace delle suddette sostante somministrate singolarmente. Una pianta che, se usata consapevolmente, può far cambiare radicalmente lo stile di vita delle persone, conferendo, alle loro esistenze, un “senso” più ampio. Una pianta “data dagli dei”, è scritto nei testi sacri orientali.

Una pianta che, grazie al suo effetto sulla nostra coscienza, può far riscoprire all’essere umano che la somma delle singole attività da lui svolte su questo pianeta può essere priva di significato, quando si è sul punto di lasciarlo. Una pianta benevola sotto tutti gli aspetti che viene, ad oggi, ancora ed immeritatamente, osteggiata e proibita da coloro che “detengono il potere”.

Meditiamo. Hari Om.

CANNABIS NELLA CULTURA ORIENTALE

CBD e SPORT: un’alleanza di successo

L’ ampio interesse generale per l’impatto dei cannabinoidi sulla salute non è passato inosservato negli sport professionistici.

CBD e SPORT: un'alleanza di successo

Anche se i funzionari e gli atleti professionisti hanno guardato alla cannabis fino ad ora con sospetto, principalmente a causa del suo ingrediente psicoattivo THC, negli ultimi anni questa visione sta cambiando. Ci sono sempre più segnalazioni di effetti benefici dei cannabinoidi, specialmente il CBD, sugli organismi degli atleti. Allo stesso tempo, i componenti naturali della canapa sembrano così sicuri da usare, che alcune delle più grandi organizzazioni sportive, sollecitate dal pubblico, dagli scienziati e dagli stessi atleti, hanno cambiato il loro atteggiamento nei confronti dei cannabinoidi, cancellando il cannabidiolo dalle liste delle sostanze proibite.

Meglio ancora, il CBD sta guadagnando sempre più accettazione come un leggero supplemento dietetico naturale per gli atleti.

Il CBD può davvero essere utile per coloro che conducono uno stile di vita attivo, migliorando le prestazioni o proteggendo dagli infortuni?

CBD e SPORT: un'alleanza di successo

Tutti gli atleti e sportivi possono usufruire del CBD in maniera efficace e sicura, che si tratti dello sportivo che pratica attività intense nel quotidiano, così come dell’”atleta occasionale” che sceglie di fare sport semplicemente per mantenersi in forma. L’olio al CBD aiuta a migliorare le prestazioni sportive poiché detiene la capacità di ridurre l’ansia senza modificare il pensiero e l’umore. Suggerito durante le competizioni, riduce il timore di fallire mantenendo la mente acuta e attiva nel caso occorra prendere decisioni strategiche in modo estremamente rapido e immediato. Tale  cannabinoide favorisce altresì il recupero dall’allenamento: a differenza di altre preparazioni anti-infiammatorie, il CBD non incrementa la frequenza cardiaca e non provoca disturbi a carico dello stomaco ma al contrario controlla le cause di gonfiore, infiammazione e dolore muscolare preservando le cellule muscolari. Le spiccate proprietà dell’olio al CBD nel miglioramento del sonno rendono il recupero rapido ed efficiente mentre l’ormai nota capacità del principio attivo di bilanciare la risposta immunitaria lo rende adatto a prevenire malattie da raffreddamento che possono disturbare la sessione di allenamento.

Assumere olio al CBD agevola il recupero sia dall’allenamento che da eventuali infortuni oltre a risultare un efficace antiemetico contro la sensazione di nausea che sovente può verificarsi, specie se l’attività sportiva appare particolarmente intensa.

Funzioni benefiche del CBD legate allo Sport

Lo sport è sicuramente il metodo più efficace per liberare il nostro corpo dalle tossine. Chi pratica sport ad alta intensità conosce appieno questi benefici e, dall’utilizzo del cannabidiolo, potrebbe trarre un effetto detox nel recupero post allenamento. Il concetto è valido anche per chi pratica sport in maniera più blanda, magari facendo jogging o lunghe passeggiate a passo svelto. Il CBD infatti agisce sui recettori cannabinoidi presenti nel nostro corpo, partecipando al processo di disintossicazione.

CBD e SPORT: un'alleanza di successo

Le proprietà che rendono il CBD un alleato nell’attività sportiva ad ogni livello:

  • Proprietà energizzanti: noto per i suoi effetti calmanti, il CBD offre anche proprietà energizzanti, grazie alla sua azione detossinante e alla capacità di rafforzare le cellule del corpo umano, contribuendo alla loro corretta rigenerazione. È anche un ottimo antiossidante, secondo uno studio del 2008, addirittura migliore delle vitamine C e E.
  • Proprietà anticonvulsive: il CBD sarebbe molto efficace nella terapie per trattare alcune forme di epilessia infantile, tra cui la Sindrome di Dravet.
  • Proprietà antiemetiche: gli oli di CBD possono facilmente ridurre questo disturbo, trattando efficacemente i sintomi di rigetto. Gli oli di CBD sono facilmente digeribili, non contengono componenti chimici e non sprigionano i sapori sgradevoli dei normali farmaci antiemetici, ricchi di antiacidi e bismuto.
  • Proprietà antipsicotiche: alcune prove scientifiche suggeriscono che il cannabidiolo aiuti a trattare la schizofrenia ed altri problemi di salute mentale, come il disturbo bipolare.
  • Proprietà ansiolitiche: è stato dimostrato che mitiga i sintomi associati al Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) e al Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Secondo diverse ricerche sono causati anche da una carenza di anandamide nel sistema endocannabinoide umano.
  • Proprietà analgesiche e anti-infiammatorie: riduce la percezione del dolore grazie alla sua azione sul sistema endocannabinoide presente nel corpo umano. I cannabinoidi si legano infatti ai recettori presenti nel cervello e stimolano risposte in diverse zone del corpo, favorendo meccanismi neurologici benefici.

Equilibrio del corpo e della mente

CBD e SPORT: un'alleanza di successo

È bene sapere che tra sonno e sport esiste un legame fortissimo. Lo sport aiuta a conciliare il sonno e dormire bene è necessario per gli sportivi professionisti. Durante il sonno vengono riparate le fibre muscolari dei muscoli lesionati e, proprio durante la fase REM, il corpo rallenta, ripristina gli organi, costruisce ossa e produce cellule immunitarie. E’ importante ricordare però, che un’intensa attività fisica prima di addormentarsi può ostacolare il nostro sonno. Svariati studi hanno dimostrato che l’utilizzo di CBD può calmare gli effetti di adrenalina e stress, regolarizzando quindi il sonno fisiologico anche in periodi in cui l’attività fisica è molto intensa, come ad esempio nei periodi di allenamento eccessivo o dopo le gare importanti.

La legalizzazione della cannabis – che si parli di quella “tradizionale” o di quella light – ha portato molte novità, piccoli o grandi cambiamenti nella nostra routine quotidiana e nel panorama delle strade dello shopping delle nostre città.

In America sta per aprire Power Plant Fitness, la prima palestra cannabis friendly al mondo. I fondatori Jim McAlpine e Ricky Williams hanno spiegato che lo scopo della palestra sarà quello di consumare cannabis come strumento utile all’aumento della concentrazione e al miglioramento della ripresa. Dimostrandone i molteplici utilizzi con l’obiettivo di sfatare il mito per cui i consumatori di Cannabis sarebbero pigri.

“Quando giocavo a football la cannabis mi aiutava a rilassarmi fisicamente, mentalmente e addirittura spiritualmente” ha detto Williams, ex stella della NFL dove ha militato per 11 stagioni nel ruolo di running back.  L’apertura della palestra avverrà il prossimo maggio e per potersi iscrivere c’è bisogno di un particolare certificato medico che autorizza il consumo di droga leggera, come è indicato dalla legge della California.

In definitiva, sono molte le persone che si sono fatte portavoce della buona combinazione di cannabis e esercizio fisico, come il wrestler Rob Van Dam o il bodybuilder Joe Rogan della UFC.  Bisogna comunque raccogliere informazioni precise sull’interazione tra cannabis e il tipo di sport praticato per capire quando è meglio assumerla, se prima dell’allenamento o dopo averlo concluso. Ci sono molti modi per assumere i cannabinoidi ed è importante scegliere quello che più si adegua alle vostre necessità.

CBD e SPORT: un'alleanza di successo CBD e SPORT: un'alleanza di successo

OLIO DI CBD, OLIO DI CANAPA, OLIO DI CANNABIS

QUAL È LA DIFFERENZA TRA CANNABIS E CANAPA?

Prima di tutto bisogna chiarire che sebbene cannabis e canapa possano tecnicamente appartenere alla stessa specie, sono piante diverse dal punto di vista della coltivazione. Normali e rispettabili coltivatori domestici coltivano esclusivamente piante di canapa femmina. Dalla coltura dei suoi fiori si posso commercializzare un’infinità di prodotti.

Infatti, i diversi oli: l’olio di CBD, l’olio di semi di Canapa e l’olio di Cannabis sono fatti usando la pianta di canapa.

I fiori sono probabilmente la parte più preziosa della pianta di canapa. Contengono piccole ghiandole, note come tricomi, con strutture cristalline che producono molecole preziose come i cannabinoidi e i terpeni, che trasudano in una resina viscosa.

I fiori di canapa hanno un basso contenuto di THC rispetto a quelli delle varietà di cannabis ricreativa coltivate in modo selettivo, ma sono relativamente ricchi di CBD. Questa caratteristica li rende ideali per la produzione di oli.

I negozi di alimenti naturali e integratori ora vendono diversi oli di CBD, tinture, capsule e i semi di canapa sono  un superfood molto nutriente e ricco di proteine e grassi sani. I produttori trasformano oggi il loro raccolto in polveri e oli proteici.

Questo articolo spiega le diversità fra questi prodotti.

COS’È L’OLIO DI SEMI DI CANAPA?

Tecnicamente, la canapa è cannabis. “Cannabis” è un termine generico che comprende diverse specie. L’olio di semi di canapa non si può confrontare con l’olio di CBD o di Cannabis in termini di potenziale per la ricerca scientifica. L’assenza di cannabinoidi significa che non può indurre gli stessi effetti, ma resta un’impressionante fonte di nutrienti. Quest’olio è davvero un superfood derivato dalla canapa.

In media, il seme di canapa contiene circa il 30% d’olio sul suo peso. Quest’olio prezioso, ricco di acidi grassi essenziali, viene estratto con spremitura a freddo. Tale metodo non è riservato all’olio di semi di canapa, ed è simile all’estrazione di olio di semi di molte piante preziose.

L’olio di canapa viene prodotto usando i semi della pianta. I semi non contengono cannabinoidi, ma sono abbondanti in acidi grassi omega e proteine. Sono una fonte alimentare ad alto potere nutritivo che viene lavorata in una pressa a freddo per produrre olio.

L’olio di canapa ha una vasta gamma di applicazioni ed è utilizzato in ricette di cucina e cosmetici.

 

QUALI SONO I BENEFICI DELL’OLIO DI SEMI DI CANAPA?

L’olio di semi di canapa è ricco di acidi grassi polinsaturi omega-6 e omega-3. Di fatto, è l’unico olio commestibile che contiene più del 80% di acidi grassi polinsaturi essenziali. L’acido linoleico (LA) e l’acido linolenico (LNA) vi si trovano in un rapporto di 3:1, che viene comunemente ritenuto dai nutrizionisti il rapporto ideale.

Un altro beneficio dell’olio di semi di canapa sono i suoi elevati livelli di vitamina E. In media, 100g di olio di semi di canapa contengono 100-150mg di vitamina E. Ed in caso non lo sapeste, questa vitamina è nota per le sue proprietà antiossidanti. L’industria cosmetica non smette di gridare meraviglie riguardo alle proprietà anti-invecchiamento di questo nutriente naturale comune a cannabis e canapa.

 

 COS’È L’OLIO DI CBD?

Il CBD ha attirato molta attenzione dalla comunità scientifica. Questo cannabinoide agisce sui recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide, un sistema di regolazione del corpo umano. La molecola è attiva anche sui recettori della serotonina, sui recettori vanilloidi e su altri target molecolari.

Può essere assunto in diverse modalità, anche come supplemento alimentare in flaconi contagocce e capsule.

Ora esistono ceppi che producono livelli massicci di CBD—fino al 20% o più—insieme a quantità minime di THC. Questi ceppi non producono alcun effetto inebriante e possono essere utilizzati per produrre oli ed estratti di CBD.

Il CBD viene estratto generalmente dalla canapa ad uso industriale. La canapa non è una specie diversa dalla cannabis a scopo ricreativo, ma presenta una differenza sostanziale: contiene dosi trascurabili di THC, la componente psicotropa. Viene poi diluito in una base di grasso vegetale: più comunemente vengono utilizzati olio si semi di canapa, olio di oliva e/o olio di cocco, che hanno la funzione di vettori, per aumentare la biodisponibilità del prodotto (la quantità assimilata e l’efficacia della formula) e per migliorarne il sapore.

OLIO FULL SPECTRUM

La canapa produce oltre al CBD  altri cannabinoidi come CBDA, CBC, CBGA, CBN, CBCA e decine di altri principi attivi meno conosciuti. Un olio CBD che presenta tutti i principi attivi viene detto full spectrum. 

Gli scienziati sembrano credere che vi sia una sinergia naturale tra cannabinoidi, terpeni e altri materiali vegetali di canapa quando interagiscono con il corpo umano. Quando i composti vegetali interagiscono tra loro e con il tuo corpo, lavorano in sinergia e producono un impatto maggiore e più equilibrato chiamato effetto entourage.

Il CBD full spectrum contiene anche un’ampia quantità di vitamine e minerali presenti in natura. Sono presenti vitamine A, C, E e vitamine del complesso B come riboflavina, tiamina e niacina. L’olio di canapa è anche una fonte di vitamine che normalmente non sono sufficientementi presenti in molte diete, come il beta-carotene.

Anche i minerali sono essenziali per una varietà di funzioni corporee, nervose e metaboliche. Sono importanti per la costruzione di ossa forti e la salute di sangue, pelle e capelli. Il CBD full spectrum contiene minerali come magnesio, zinco, potassio, calcio, fosforo e ferro.

La canapa, con la sua complessa struttura chimica, contiene oltre 100 cannabinoidi attivi oltre al CBD. Contiene anche terpeni, che hanno proprietà antinfiammatorie e che aumentano l’efficacia dei cannabinoidi. Sebbene non siano considerati importanti quanto il CBD quando si tratta di benefici medici, alcuni di questi altri cannabinoidi hanno dimostrato di avere qualità che alleviano i sintomi: i cannabinoidi CBN e CBG, ad esempio, hanno proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antidolorifiche. Per tale ragione, le statistiche dimostrano che la maggior parte degli utenti preferisce il CBD full spectrum.

COME SI ASSUME L’OLIO CBD?

La somministrazione per via orale è il metodo più semplice per assumere CBD. Esistono due modi per consumare CBD per via orale:

Sotto la lingua (via sublinguale): Il dosaggio per via sublinguale è diverso dal dosaggio per via orale poiché prevede che il CBD venga assorbito dalla mucosa orale presente sotto la lingua e nelle guance. In questo modo, la sostanza raggiunge il flusso sanguigno quasi immediatamente, bypassando il sistema digerente. Gli effetti emergono nel giro di 10–15 minuti.

Ingestione: L’ingestione di CBD in qualsiasi forma, che si tratti di caramelle gommose, capsule, pillole o olio di CBD, prevede la scomposizione della molecola da parte dell’apparato digerente. Gli effetti possono emergere dopo un lasso di tempo che va dai 20 minuti ad un’ora, in base al tipo di edibile, al metabolismo del consumatore e alla presenza o meno di cibo nello stomaco. Quando il CBD viene ingerito, gli effetti si manifestano lentamente e durano più a lungo (fino a quattro ore).

Se non avete mai assunto CBD prima d’ora, vi consigliamo di iniziare con un olio, o una capsula, di media potenza. Il nostro olio CBD 10%, ad esempio, è un ottimo punto di inizio per chi utilizza CBD per la prima volta.

 

COS’È L’OLIO DI CANNABIS?

Dopo aver analizzato l’olio di CBD e le possibili varianti di questa categoria, passiamo ad esaminare l’olio di cannabis. Questa sostanza è completamente diversa. Prima di tutto, le definizioni “olio di cannabis”, “olio di marijuana” o “olio di THC” indicano più o meno la stessa cosa (potete ringraziare l’assenza di normative per questa confusione). Tuttavia, come si può intuire dai nomi, questi prodotti hanno un elemento in comune: il THC.

L’olio di cannabis contiene una quantità superiore (generalmente molto superiore) di THC rispetto all’olio di CBD e viene estratto da cannabis per uso terapeutico/ricreativo, anziché dalla canapa industriale. Dal momento che il profilo cannabinoide negli oli di cannabis è differente, le persone solitamente assumono questi oli per scopi diversi. Alcuni li consumano per fini ricreativi (per sballarsi), mentre altri ritengono che le formule arricchite con THC siano utili per trattare dolore e insonnia.

 

Sia i consumatori a scopo terapeutico che quelli a scopo ricreativo potrebbero preferire la “cannabis liquida” per svariati motivi. Per i principianti, è considerato un metodo di somministrazione più salutare rispetto al fumo. Inoltre, l’olio di cannabis non emana odori intensi, consente un dosaggio più facile e accurato ed offre effetti più potenti e duraturi.

Per via del suo controverso statuto giuridico, l’olio di cannabis non può essere acquistato in Italia.

Ad ogni modo, in alcuni casi è possibile procurarsi olio di cannabis per scopi terapeutici, se vivete in un Paese in cui la cannabis terapeutica è legale, un medico può prescrivervi olio di cannabis da acquistare in un dispensario esibendo la tessera sanitaria. In teoria, questa è un’ottima notizia. Ma in pratica, quasi nessun dottore è propenso a prescrivere cannabis ad ogni paziente che la richiede. Spesso la cannabis viene prescritta soltanto quando le terapie tradizionali si dimostrano inefficaci.

Curare l’ansia con la canapa

A livello globale, si stima che il 3,6% della popolazione soffra di disturbi d’ansia. Come la depressione anche questi sono più diffusi tra le femmine rispetto ai maschi, 4,6% contro 2,6%. Non si sono, invece, riscontrate grosse variazioni nelle diverse fasce di età, anche se tra gli anziani l’incidenza appare più bassa. Più in generale, nel mondo, soffrono di disturbi d’ansia 264 milioni di persone, con un aumento, in 10 anni, dal 2005 al 2015, del 14,9%. Dal momento che molti individui soffrono di questi disturbi in associazione alla depressione, le due patologie insieme possono fornire un identikit dei cosiddetti disturbi mentali comuni.

Curare l'ansia con la canapa

I sintomi dell’ansia

Quali sono i sintomi dell’ansia? I sintomi dell’ansia posso essere suddivisi in tre categorie:

  • sintomi psicologici dell’ansia: forte preoccupazione non commisurata alla portata dell’evento reale, nervosismo, alterazione della memoria e della concentrazione, timore, insicurezza e preoccupazione.
  • sintomi fisici dell’ansia: dovuti a una iperattivazione neurovegetativa, sono costituiti da palpitazioni, tachicardia, ipersudorazione, spasmi alla gola, dispnea, vertigini, bisogno frequente di urinare, sintomi gastroenterici, insonnia con difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti;
  • tensione motoria: tremori, irrequietezza, agitazione, facilità a sussultare, contratture muscolari, cefalea tensiva.

I disturbi d’ansia

Nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (quinta edizione; DSM–5; American Psychiatric Association, 2013) vengono classificati come disturbi d’ansia i seguenti disturbi:

È possibile diagnosticare un disturbo d’ansia solo quando si è accertato che i sintomi di ansia non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o farmaco o a un’altra condizione medica, oppure non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale.

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Come curare l’ansia

Rimedi naturali per ansia e panico

Negli ultimi anni, l’olio CBD (cannabidiolo) è diventato un rimedio molto diffuso per l’ansia. Non è un farmaco e non ha controindicazioni. Mentre alcuni individui assumono olio CBD per lenire le loro preoccupazioni quotidiane, altri lo usano per trattare condizioni più gravi come il disturbo d’ansia generalizzato.

L’organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto come l’olio CBD sia un efficace trattamento dei sintomi da ansia, panico, disturbi post traumatici (leggi l’articolo completo qui).

Un’ottima alternativa all’olio CBD sono i CRISTALLI CBG (clicca qui)olio cbd 10% full spectrum canapè

Dove comprare olio CBD

L’olio CBD è facilmente acquistabile in negozi specializzati senza il bisogno di prescrizione medica.

Gli oli CBD si differiscono per percentuale di principio attivo (CBD), esistono inoltre oli CBD Full Spectrum ovvero che presentano l’intero spettro dei principi attivi.

Di seguito la nostra proposta di prodotti italiani certificati e realizzati usando solo canapa da agricoltura biologica:

CONFEZIONE OLIO CBD 5% FULL SPECTRUM (500mg), 10 ML

CONFEZIONE OLIO CBD 10% FULL SPECTRUM (1000mg), 10 ML

CONFEZIONE OLIO CBD 20% FULL SPECTRUM (2000mg), 10 ML

Come e quanto olio CBD assumere

Gli oli CBD sono distribuiti in flaconi solitamente da 10 ml con appositi contagocce. Le gocce sono sublinguali (da introdurre direttamente sotto la lingua). Il dosaggio è relativo al fruitore (sesso, età, grado della patologia)

In generale si consiglia di iniziare con 2/3 gocce di olio al 10 % per poi regolarsi man mano che si prende confidenza.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Washington, DC: Author.
  • Cassano, G.B. (2006). Psicopatologia e clinica psichiatrica. UTET, Torino.
  • Sassaroli, S., Lorenzini, R., Ruggiero, G.M. (a cura di) (2006). Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Rimuginio, controllo, evitamento. Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Wells, A., (2012). Terapia metacognitiva dei disturbi d’ansia e della depressione. Eclipsi, Firenze.
  • Sareen, J., Jacobi, F., Cox, B. J., Belik, S. L., Clara, I. & Stein, M. B. (2006). Disability and poor quality of life associated with comorbid anxiety disorders and physical conditions. Archives of Internal Medicine, 166(19), 2109-2116.
  • Dugas, M. J., & Robichaud, M. (2007). Cognitive-behavioral treatment for generalized anxiety disorder: From science to practice. New York/London: Routledge