Cannabis e salute

Prima di parlare di patologie capiamo come questa sostanza entra in relazione con il nostro corpo. La Dott.essa Lisa Matsuda nel luglio 1990, in una conferenza dell’istituto di Medicina della National Academy of Science annunciò di aver scoperto la sequenza precisa del DNA che codifica i ricettori sensibili al THC.

Precisamente scoprì che nel nostro corpo esiste un ricettore sensibile alla Cannabis, anzi due CB1 e CB2, che formano una stringa di amino acidi infilati come perle in una catena che ondeggia dentro e fuori dalla membrana cellulare per 7 volte e servono per codificare i cambiamenti biochimici delle cellule, in pratica una sostanza naturale prodotta dal nostro corpo.

Da questa scoperta si è poi potuto studiare un intero sistema ricettivo, il SISTEMA ENDOCANNABINOIDE, presente in tutte le specie, ad eccezione degli insetti, volto a funzioni di importanza basilare. Per esempio la segnaletica endocannabinoide si è dimostrata decisiva attraverso tutto il processo produttivo, e , nei mammiferi, dalla spermatogenesi all fertilizzazione, al trasporto dell’ovidotto dello zigote, sviluppo fetale e perfino allo sviluppo del piccolo nato.

I ricettori di questo sistema proliferano nella placenta e facilitano la comunicazione tra embrione e la madre.

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Cannabis e salute: curarsi con la canapa

Cannabis e medicina

Queste ricerche hanno aperto la strada a nuove strategie di terapia per diverse patologie incluso il cancro, il diabete, il dolore neuropatico, l’artrite, l’osteoporosi, l’obesità, la depressione, la Sclerosi multipla e l’Alzheimer; L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2017 ha pubblicato una relazione per chiarire gli effetti del THC e del CBD sul corpo umano in relazione con diverse patologie.

Il cannabidiolo (CBD) è uno dei cannabinoidi presenti in natura e nella pianta di canapa, i suoi effetti sono stati studiati, e come si evince dal documento ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il CBD ha una atossicità relativamente bassa, sebbene siano stati esplorati tutti i potenziali effetti, vi riportiamo alcuni dei risultati rilevanti ottenuti finora da studi in vitro e su animali:

  • Il CBD influenza la crescita delle linee cellulari tumorali, ma non ha alcun effetto sulla maggior parte delle cellule non tumorali. Tuttavia, nei linfociti è stato osservato un effetto pro-apoptotico, cioè ostacola l’insorgenza delle cellule responsabili di cancro e malattie neurodegenerative.
  • Non ha alcun effetto sullo sviluppo embrionale (ricerca limitata)
  • L’evidenza sui potenziali cambiamenti ormonali è mista, con alcune evidenze di possibili effetti e altri studi che suggeriscono alcun effetto, a seconda del metodo utilizzato e il particolare ormone.
  • Non ha alcun effetto su una vasta gamma di parametri fisiologici e biochimici o effetti significativi sul comportamento animale a meno che non vengano somministrate dosi estremamente elevate (ad esempio, in eccesso di 150 mg / kg EV in dose acuta o in eccesso di 30 mg / kg per via orale ogni giorno per 90 giorni nelle scimmie)
  • Gli effetti sul sistema immunitario non sono chiari; vi è evidenza di soppressione immunitaria a concentrazioni più elevate, ma può verificarsi stimolazione immunitaria a concentrazioni inferiori.
  • È possibile che il CBD sia associato alle interazioni farmacologiche attraverso l’inibizione di alcuni enzimi del citocromo P450, ma non è ancora chiaro se questi effetti si verificano a concentrazioni fisiologiche.

Quali malattie posso curare con la cannabis?

Chiarità l’atossicità del CBD, si è dimostrato come un trattamento efficace dell’epilessia in numerosi studi clinici e come possa essere un trattamento utile per una serie di condizioni mediche:

  • Alzheimer : Le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, agiscono positivamente sulle cellule del cervello infiammate e degenerate.
  • Morbo di Parkinson : netto miglioramento della valutazione psichiatrica e riduzione dell’ agitazione. Migliora il sonno e il comportamento aggressivo dei pazienti
  • Sclerosi multipla : è stato notato un come le proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti migliorino gli effetti di questa malattia degenerativa.
  • Malattia di Huntington : è stato testato su modelli transgenici di topi e oltre ad avere effetti neuroprotettivi e antiossidanti non ci sono stati effetti clinicamente importati.
  • Lesione da ipossia-ischemia : rallenta notevolmente l’eccitossicità e lo stress ossidativo con brevi effetti neuroprotettivi.
  • Dolore cronico: è un potente analgesico, è stato testato sui pazienti con dolore neuropatico resistenti alle terapie ordinarie e i risultati sono soddisfacenti
  • Psicosi : attenuazione del comportamenti riconducibili alla schizofrenia, proprietà antipsicotiche sui i sintomi indotti dalla ketamina
  • Ansia : riduce la tensione muscolare e l’irrequietezza; migliora la concentrazione e l’interazione sociale
  • Depressione : ottimo antidepressivo e non creando nessun effetto di dipendenza è molto sicuro
  • Cancro : il cbd induce le cellule tumorali ad autodistruggersi, ha un’azione antiproliferativa e non invasiva in una vasta gamma di tipi di cancro.
  • Nausea : un oppressore naturale del senso di nausea
  • Malattie Infiammatorie : le proprietà del cbd inibiscono le citochine, responsabili della comunicazione fra cellule del sistema immunitario.
  • Artrite Reumatoide : anche in questo caso il cbd ha effetti positivi su una malattia degenerativa, migliorando lo stile di vita del paziente
  • Infezioni : attività benefiche contro lo stafilococco resistente alla meticillina, un farmaco antibiotico, la prima penicillina che è stata efficace nelle gravi infezioni da stafilococco ma con effetti collaterali significativi.
  • Intestino infiammato e morbo di Crohn : si è visto che riduce l’attività della malattia e migliora le funzioni del tratto intestinale
  • Malattie Cardiovascolari : grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti aiutano il sistema circolatorio e riduce la probabilità di infarto
  • Diabete : attenua le complicanze diabetiche della fibrosi e la disfunzione miocardica

Il CBD in genere è ben tollerato e con un buon profilo di sicurezza, gli effetti collaterali riportati possono essere il risultato di interazione tra farmaco-farmaco tra CBD e farmaci esistenti nei pazienti, tanto che in numerosi paesi hanno modificato i propri controlli nazionali per accogliere il CBD come medicinale, ad oggi infatti, per fare due esempi, esisto attualmente in commercio l’Epidiolex, distribuito da Greenwich Biosciences e il Crystal Hemp distribuito da Fagron rispettivamente già in uno negli Stati Unite e Europa.

Cannabis e salute: curarsi con la canapa

Test clinici sulla canapa

L’uso clinico più avanzato per il momento in campo medico è quello per il trattamento dell’epilessia, la commissione si  basa su una serie di studi fatti su animali negl’ anni 70 dimostrando l’attività anti-sequestro del cannabidiolo. Sono stati presi a campione 9 pazienti affetti da epilessia per 3 mesi, 4 sono stati trattati con 200mg di CBD al giorno e 5 con placebo oltre al loro trattamento abituale.

Nel gruppo CBD, due pazienti non hanno avuto convulsioni per l’intero periodo di 3 mesi, uno è parzialmente migliorato e il quarto non ha avuto miglioramento.

Non sono stati osservati miglioramenti nel gruppo placebo e non sono stati riportati effetti tossici per entrambi i gruppi.

Il CBD incide sull’efficacia di altri farmaci?

In un altro studio, 15 pazienti con “epilessia secondariamente generalizzata con focus temporale” sono stati divisi in due gruppi ad ogni pazienze è stato somministrato 200-300 mg di CBD al giorno o placebo per 4 mesi e mezzo in combinazione con i farmaci anti epilettici esistente (non più efficaci ne controllo dei loro sintomi).

Il CBD è stato tollerato in tutti i pazienti, senza segni di tossicità o effetti collaterali e 4 pazienti degli 8 del gruppo CBD, cono stati segnalati come quasi privi di episodi convulsivi durante lo studio, mentre altri hanno dimostrato un miglioramento clinico parziale.

Per i pazienti sotto placebo invece un paziente ha mostrato miglioramenti e per i restanti le condizioni cliniche sono rimaste invariate.

Grazie a questi risultati che si basano su pazienti con epilessia grave, intrattabile, con esordio infantile e resistenti ai trattamenti tradizionali è stato suggerito che il cannabidiolo (come l’Epidiolex) sarà probabilmente sottoposto all’approvazione della normativa da parte di GW Pharmaceuticals per il trattamento dell’epilessia  a seguito degli esiti positivi nel trattamento della sindrome di Dravet.

Un’altra possibile applicazione terapeutica che è stata studiata è l’uso del CBD per trattare la tossicodipendenza. Esistevano già molti studi preclicinici che suggeriscono che il CBD potrebbe avere proprietà terapeutiche sulla dipendenza da cannabis e tabacco negli esseri umani. Tuttavia, sono necessarie molte più ricerche per valutare il CBD come potenziale trattamento.

Oli CBD

olio cbd. Cannabis e salute: curarsi con la canapa

Esistono diversi tipi di oli CBD che differiscono per lo più per metodo di estrazione e olio di diluizione (a cui verrà aggiunto il CBD).