OLIO DI CBD, OLIO DI CANAPA, OLIO DI CANNABIS

QUAL È LA DIFFERENZA TRA CANNABIS E CANAPA?

Prima di tutto bisogna chiarire che sebbene cannabis e canapa possano tecnicamente appartenere alla stessa specie, sono piante diverse dal punto di vista della coltivazione. Normali e rispettabili coltivatori domestici coltivano esclusivamente piante di canapa femmina. Dalla coltura dei suoi fiori si posso commercializzare un’infinità di prodotti.

Infatti, i diversi oli: l’olio di CBD, l’olio di semi di Canapa e l’olio di Cannabis sono fatti usando la pianta di canapa.

I fiori sono probabilmente la parte più preziosa della pianta di canapa. Contengono piccole ghiandole, note come tricomi, con strutture cristalline che producono molecole preziose come i cannabinoidi e i terpeni, che trasudano in una resina viscosa.

I fiori di canapa hanno un basso contenuto di THC rispetto a quelli delle varietà di cannabis ricreativa coltivate in modo selettivo, ma sono relativamente ricchi di CBD. Questa caratteristica li rende ideali per la produzione di oli.

I negozi di alimenti naturali e integratori ora vendono diversi oli di CBD, tinture, capsule e i semi di canapa sono  un superfood molto nutriente e ricco di proteine e grassi sani. I produttori trasformano oggi il loro raccolto in polveri e oli proteici.

Questo articolo spiega le diversità fra questi prodotti.

COS’È L’OLIO DI SEMI DI CANAPA?

Tecnicamente, la canapa è cannabis. “Cannabis” è un termine generico che comprende diverse specie. L’olio di semi di canapa non si può confrontare con l’olio di CBD o di Cannabis in termini di potenziale per la ricerca scientifica. L’assenza di cannabinoidi significa che non può indurre gli stessi effetti, ma resta un’impressionante fonte di nutrienti. Quest’olio è davvero un superfood derivato dalla canapa.

In media, il seme di canapa contiene circa il 30% d’olio sul suo peso. Quest’olio prezioso, ricco di acidi grassi essenziali, viene estratto con spremitura a freddo. Tale metodo non è riservato all’olio di semi di canapa, ed è simile all’estrazione di olio di semi di molte piante preziose.

L’olio di canapa viene prodotto usando i semi della pianta. I semi non contengono cannabinoidi, ma sono abbondanti in acidi grassi omega e proteine. Sono una fonte alimentare ad alto potere nutritivo che viene lavorata in una pressa a freddo per produrre olio.

L’olio di canapa ha una vasta gamma di applicazioni ed è utilizzato in ricette di cucina e cosmetici.

 

QUALI SONO I BENEFICI DELL’OLIO DI SEMI DI CANAPA?

L’olio di semi di canapa è ricco di acidi grassi polinsaturi omega-6 e omega-3. Di fatto, è l’unico olio commestibile che contiene più del 80% di acidi grassi polinsaturi essenziali. L’acido linoleico (LA) e l’acido linolenico (LNA) vi si trovano in un rapporto di 3:1, che viene comunemente ritenuto dai nutrizionisti il rapporto ideale.

Un altro beneficio dell’olio di semi di canapa sono i suoi elevati livelli di vitamina E. In media, 100g di olio di semi di canapa contengono 100-150mg di vitamina E. Ed in caso non lo sapeste, questa vitamina è nota per le sue proprietà antiossidanti. L’industria cosmetica non smette di gridare meraviglie riguardo alle proprietà anti-invecchiamento di questo nutriente naturale comune a cannabis e canapa.

 

 COS’È L’OLIO DI CBD?

Il CBD ha attirato molta attenzione dalla comunità scientifica. Questo cannabinoide agisce sui recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide, un sistema di regolazione del corpo umano. La molecola è attiva anche sui recettori della serotonina, sui recettori vanilloidi e su altri target molecolari.

Può essere assunto in diverse modalità, anche come supplemento alimentare in flaconi contagocce e capsule.

Ora esistono ceppi che producono livelli massicci di CBD—fino al 20% o più—insieme a quantità minime di THC. Questi ceppi non producono alcun effetto inebriante e possono essere utilizzati per produrre oli ed estratti di CBD.

Il CBD viene estratto generalmente dalla canapa ad uso industriale. La canapa non è una specie diversa dalla cannabis a scopo ricreativo, ma presenta una differenza sostanziale: contiene dosi trascurabili di THC, la componente psicotropa. Viene poi diluito in una base di grasso vegetale: più comunemente vengono utilizzati olio si semi di canapa, olio di oliva e/o olio di cocco, che hanno la funzione di vettori, per aumentare la biodisponibilità del prodotto (la quantità assimilata e l’efficacia della formula) e per migliorarne il sapore.

OLIO FULL SPECTRUM

La canapa produce oltre al CBD  altri cannabinoidi come CBDA, CBC, CBGA, CBN, CBCA e decine di altri principi attivi meno conosciuti. Un olio CBD che presenta tutti i principi attivi viene detto full spectrum. 

Gli scienziati sembrano credere che vi sia una sinergia naturale tra cannabinoidi, terpeni e altri materiali vegetali di canapa quando interagiscono con il corpo umano. Quando i composti vegetali interagiscono tra loro e con il tuo corpo, lavorano in sinergia e producono un impatto maggiore e più equilibrato chiamato effetto entourage.

Il CBD full spectrum contiene anche un’ampia quantità di vitamine e minerali presenti in natura. Sono presenti vitamine A, C, E e vitamine del complesso B come riboflavina, tiamina e niacina. L’olio di canapa è anche una fonte di vitamine che normalmente non sono sufficientementi presenti in molte diete, come il beta-carotene.

Anche i minerali sono essenziali per una varietà di funzioni corporee, nervose e metaboliche. Sono importanti per la costruzione di ossa forti e la salute di sangue, pelle e capelli. Il CBD full spectrum contiene minerali come magnesio, zinco, potassio, calcio, fosforo e ferro.

La canapa, con la sua complessa struttura chimica, contiene oltre 100 cannabinoidi attivi oltre al CBD. Contiene anche terpeni, che hanno proprietà antinfiammatorie e che aumentano l’efficacia dei cannabinoidi. Sebbene non siano considerati importanti quanto il CBD quando si tratta di benefici medici, alcuni di questi altri cannabinoidi hanno dimostrato di avere qualità che alleviano i sintomi: i cannabinoidi CBN e CBG, ad esempio, hanno proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antidolorifiche. Per tale ragione, le statistiche dimostrano che la maggior parte degli utenti preferisce il CBD full spectrum.

COME SI ASSUME L’OLIO CBD?

La somministrazione per via orale è il metodo più semplice per assumere CBD. Esistono due modi per consumare CBD per via orale:

Sotto la lingua (via sublinguale): Il dosaggio per via sublinguale è diverso dal dosaggio per via orale poiché prevede che il CBD venga assorbito dalla mucosa orale presente sotto la lingua e nelle guance. In questo modo, la sostanza raggiunge il flusso sanguigno quasi immediatamente, bypassando il sistema digerente. Gli effetti emergono nel giro di 10–15 minuti.

Ingestione: L’ingestione di CBD in qualsiasi forma, che si tratti di caramelle gommose, capsule, pillole o olio di CBD, prevede la scomposizione della molecola da parte dell’apparato digerente. Gli effetti possono emergere dopo un lasso di tempo che va dai 20 minuti ad un’ora, in base al tipo di edibile, al metabolismo del consumatore e alla presenza o meno di cibo nello stomaco. Quando il CBD viene ingerito, gli effetti si manifestano lentamente e durano più a lungo (fino a quattro ore).

Se non avete mai assunto CBD prima d’ora, vi consigliamo di iniziare con un olio, o una capsula, di media potenza. Il nostro olio CBD 10%, ad esempio, è un ottimo punto di inizio per chi utilizza CBD per la prima volta.

 

COS’È L’OLIO DI CANNABIS?

Dopo aver analizzato l’olio di CBD e le possibili varianti di questa categoria, passiamo ad esaminare l’olio di cannabis. Questa sostanza è completamente diversa. Prima di tutto, le definizioni “olio di cannabis”, “olio di marijuana” o “olio di THC” indicano più o meno la stessa cosa (potete ringraziare l’assenza di normative per questa confusione). Tuttavia, come si può intuire dai nomi, questi prodotti hanno un elemento in comune: il THC.

L’olio di cannabis contiene una quantità superiore (generalmente molto superiore) di THC rispetto all’olio di CBD e viene estratto da cannabis per uso terapeutico/ricreativo, anziché dalla canapa industriale. Dal momento che il profilo cannabinoide negli oli di cannabis è differente, le persone solitamente assumono questi oli per scopi diversi. Alcuni li consumano per fini ricreativi (per sballarsi), mentre altri ritengono che le formule arricchite con THC siano utili per trattare dolore e insonnia.

 

Sia i consumatori a scopo terapeutico che quelli a scopo ricreativo potrebbero preferire la “cannabis liquida” per svariati motivi. Per i principianti, è considerato un metodo di somministrazione più salutare rispetto al fumo. Inoltre, l’olio di cannabis non emana odori intensi, consente un dosaggio più facile e accurato ed offre effetti più potenti e duraturi.

Per via del suo controverso statuto giuridico, l’olio di cannabis non può essere acquistato in Italia.

Ad ogni modo, in alcuni casi è possibile procurarsi olio di cannabis per scopi terapeutici, se vivete in un Paese in cui la cannabis terapeutica è legale, un medico può prescrivervi olio di cannabis da acquistare in un dispensario esibendo la tessera sanitaria. In teoria, questa è un’ottima notizia. Ma in pratica, quasi nessun dottore è propenso a prescrivere cannabis ad ogni paziente che la richiede. Spesso la cannabis viene prescritta soltanto quando le terapie tradizionali si dimostrano inefficaci.

Recensione Amnesia da ERBA DEL CONTE

Amnesia Haze di Canapè – Recensione Canapa Legale

su 11 Giugno 2020 i​n ​canapa legale​, r​ecensioni,

Da Pesaro giunge alla corte de il Conte Canapè, per la prima recensione con la sua mistica Amnesia.

Canapè, azienda basata a Pesaro, oltre dedicarsi alla coltivazione e selezione di infiorescenze di canapa light provenienti da Italia,Svizzera e Olanda si occupa anche della rivendita e distribuzione di svariati prodotti che girano intorno al mondo della Canapa.

Sul loro sito e nel loro nuovo splendido emporio nel centro storico di Pesaro, ove si rispecchia appieno la politica aziendale dedita alla valorizzazione della naturalezza dei prodotti locali e al minimo impatto ambientale, si trovano infatti anche prodotti di cosmesi, alimentari e vestitiario tutto made in Canapa.

Oggi per la sua prima recensione propone Amnesia Haze che porta a casa la Cartina d’Oro! Percentuale dichiarata >16%

 

La confezione

Si parte come sempre dalla confezione, dove Canapè opta per la classica bustina in cartone con rivestimento interno in alluminio per preservare le qualità organolettiche.

E’ psichedelica e mistica la scelta del packaging: il mix di forme e colori titilla tutti i chakra de Il Conte ancor prima di aprire la bustina.

Il contemplativo sciamano la fa da padrone, in un gioco di forme e colori molto azzeccato. Il suo terzo occhio onniveggente indica la via della sapienza che sta nel sapere che si tratta di Amnesia Haze, canapa legale diCanapè come ricorda la scritta sinuosa e anch’essa psichedelica come si conviene. Sul retro si trovano le classiche informazioni per legge.

Nel complesso, Il Conte è solito criticare in modo costruttivo gli eccessi di colore. In questo caso, anche se i colori sono tanti e diversi, il risultato è omogeneo, è artistico e funziona da dio, anzi, da Buddha.

 

 

Esame visivo

Il bud dell’Amnesia Haze di Canapè emerge dalla bustina e brilla del suo verde dorato, molto compatto e spugnoso e resinoso al tatto. I calici sono di piccole dimensioni e molto numerosi e raggruppati, densi di resina e pistilli.

Ottimo trimming, presenti solo piccole sugar leaves cariche di tricomi.

Rompendo il fiore si sente il classico crack dello stelo, segno di perfetta essicazione e ottima concia. All’interno è concentrata una quantità davvero interessante di resina.

 

Il fiore

 

Esame olfattivo

Amnesia Haze, appena aperta la busta, libera nell’aria aroma mistico che la contraddistingue. Dolci e fragranti note catturano l’attenzione de Il Conte con sentori di miele, incenso (poteva mancare?) e bacche. Il bouquet aromatico è molto particolare ed avvolgente; col passare del tempo mostra tutta la sua splendida complessità.

 

La degustazione

Il Conte, pronto a gustare questa canapa legale da culto, si arma necessariamente dell’amico tritaspezie data le densità del bud di Amnesia Haze.

Il lavoro nobilita lo spirito del bud, il volume raddoppia di dimensioni e Amnesia Haze sprigiona con forza tutta la sua carica aromatica.

Ora il Conte è pronto a cominciare il viaggio sciamanico.

Fin dall’accensione, Amnesia Haze sprigiona nell’aria dolci note persuasive. I primi assaggi combaciano con l’esame olfattivo, miele e dolci bacche si esaltano nel nobile palato. Note di incenso e resina fanno da sottofondo a tutto il bouquet aromatico.

Il viaggio prosegue liscio e fluente fino alla fine, morbido al palato e corposo nell’aroma senza grattare in gola.

 

Intensità

L’effetto contemplativo di Amnesia Haze si inizia ad avere già ad inizio degustazionegrazie alle persuasive fragranze nell’aria che riecheggiano ancora. La buona percentuale dichiarata mantiene il Conte fluttuante nei pensieri per discreta durata.

 


 

 

LA SCHEDA – PUNTEGGIO MASSIMO 5/5

 

Confezione: 4.2/5 – classica bustina di buona fattura Packaging: 4.6/5 – accattivante e ben impostato.

Aspetto: 4.7/5 – cima corposa e compatta dai riflessi dorati Aroma: 4.7/5 – bouquet dolcemente mistico.

Gusto: 4.7/5 – ottima persistenza mistica olfattiva Intensità: 4.7/5 – relax contemplativo.

Durata: 4.6/5 – parte subito bene per poi avere un viaggio di buona durata

Punteggio complessivo: 4.6/5

Rapporto qualità-prezzo: 4.8/5

 

Il giudizio de Il Conte: “Questa Amnesia Haze selezionata da Canapè ha tutte le caratteristiche per meritarsi la cartina d’oro! Non può mancare in collezione.”

Il certificato

 

Dove acquistare

Amnesia haze ​è acquistabile tramite l’​ecommerce di Canapè, sul sito dell’azienda​. Oppure potete trovarla nel nuovo ​emporio​ in centro a Pesaro, Via Andrea Costa 35.

Il prezzo di partenza è di soli 8,50 euro per la confezione da 1g, con sconti progressivi all’aumentare delle quantità.

Fly High! Il Barone

 

Il Conte Sangermano Dellerba

Recensione Ufficiale sul sito Erba del Conte – Recensioni canapa Light

 

Storia della Canapa in Italia

La canapa veniva utilizzata per realizzare tessuti dai Mongoli, dai Tartari e dai Giapponesi già prima dell’avvento del cotone e della seta. Già 8000 anni fa veniva usata in Cina per la produzione di tessuti e per uso medico. 

Diverse ricerche sostengono che le piante di canapa sono arrivate in Europa moltissimi anni fa: la sua diffusione è quasi sicuramente legata agli spostamenti delle tribù nomadi, almeno 500 anni prima di Cristo, in quanto a Berlino è stata ritrovata un’urna contenente foglie e semi di cannabis risalente a 2.500 anni fa. 

In Italia la canapa è stata usata per millenni. È stata infatti ritrovata in pipe preistoriche ritrovate nel Canavese: questa regione ai piedi delle Alpi prende il nome di Canavese proprio dalla Canapa. 

La storia della Canapa in Italia per produrre filati di altissima qualità con metodi industriali risale alla fine del 1700.

Storia della Canapa in Italia

A poco a poco la canapa ha acquisito sempre maggiore fama, vista la sua versatilità e i suoi tanti utilizzi, era definita la regina delle piante da fibra, usata spesso per la realizzazione di vestiti e per costruire le reti dei pescatori perché resistente all’acqua salata, soprattutto in Veneto.

Nel 1923 molte famose industrie tessili che occupavano un importante ruolo nell’economia italiana  producevano filati greggi e candeggiati di Canapa per tessitura, tappeti, spaghi e corde, vele e sacchi, filati per cucire suole e per la pesca, cordame per marina e per ponteggi, gru, montacarichi, trasmissioni, cordicelle per tende, tende, forniture per marina, esercito, ferrovie, poste, tabacchi, ospedali.

Con una produttività così ben organizzata è evidente come l’Italia potesse essere la seconda al mondo per quantità di filati prodotti e la prima per la qualità, con quasi 1000 ettari di terreni coltivati, e primo fornitore della Marina Britannica.

All’epoca, la coltura della canapa tessile era legata alle Repubbliche Marinare. Durante i secoli delle conquiste marittime europee, la richiesta di talee e cordami creò un vero e proprio business intorno alla pianta. 

L’Italia, in particolare, si distingueva per la qualità della fibra, specie in città come Bologna e Ferrara, divenute famose grazie alle estese coltivazioni di canapa tessile di ottima qualità. 

Storia della Canapa in Italia: corda di canapaLe navi britanniche, ad esempio, avevano gli alberi delle vele, i ciondoli, le vele stesse, la stoppa, le carte delle mappe, tutte realizzate in fibra di canapa coltivata, raccolta, lavorata e tessuta in Italia ed erano considerate tra le  imbarcazioni più sicure e perforanti dell’epoca.

Fu negli anni trenta che il regime fascista dichiarò l’hashish, un derivato ricreazionale, nemico della razza e droga da “negri”, nonostante la coltivazione della canapa fosse studiata nelle scuole agrarie con tanto di manuali, portando così alle falsificazioni e alle mistificazioni odierne riguardo a questo vegetale.

Durante la Seconda Guerra Mondiale però, la produzione medioeuropea e mediterranea tornava ad aumentare velocemente, perchè le fibre tessili e gli oli sativi diventavano più costosi. In più, esisteva l’esigenza di materie prime contenenti molta cellulosa da cui poter ricavare esplosivi ottenuti producendo nitrocellulosa.

Il rifiuto delle faticose tecniche di macerazione, insieme allo sviluppo dell’industria delle fibre sintetiche, all’aumento del costo del lavoro, ma soprattutto all’applicazione dell’art. 26 del D.L.gs 309/90 (Legge antidroga Jervolino-Vassalli), hanno decretato la fine della canapicoltura in Italia. 

In realtà non è stato tanto il Decreto, quanto la difficoltà degli organismi di controllo di distinguere morfologicamente le diverse varietà Indica e Sativa, e per anni hanno trovato legittimo sequestrare, sanzionare e incriminare non solo chi era e chi è colpevole di reato, ma anche gli agricoltori che, a loro spese, hanno riprodotto con pazienza ed abnegazione le vecchie varietà.

E pensare che le sementi italiane erano considerate le migliori dagli agronomi e dai tecnici del settore.

Storia della Canapa in Italia: francobollo

Storia della Canapa in Italia nell’epoca recente:

Nel 1994 e 1995 la sola canapa coltivata ufficialmente in Italia, sotto lo stretto controllo delle forze dell’ordine, è stata quella presso l’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), organismo di ricerca statale. Tentativi di ricerca a scopo didattico (in Emilia e in Valle d’Aosta) sono stati repressi.

Nel 1997 la Comunità europea stabilisce la reintroduzione della Canapa ad uso industriale e grazie ad alcuni regolamenti, nascono i primi negozi italiani tematici sulla Canapa. 

Nel nostro paese ancora una volta però i governi che si succedono, di qualsiasi schieramento, agiscono in modo negativo e per il vantaggio economico di pochi privilegiati, senza produrre una politica globale su questo vegetale.

Questo giro di affari che si è venuto a creare si è prodotto nel giro di un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge che ne permette la coltivazione, quella numero 242 del 2016, che regola la coltivazione della cannabis light.

Le coltivazioni di cannabis negli ultimi anni sono cresciute a dismisura. 

I dati registrati passano dai 400 ettari di coltivazioni registrati 4 anni fa, nel 2014, ai 4 mila attuali e non è previsto nessun divieto di vendita del prodotto al momento, a tutte le attività in regola e che rispettano i requisiti di vendita.

Storia della Canapa in Italia